08 Maggio 2007

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Mia moglie è in sovrappeso (circa 80kg per 160cm di altezza).

Ho letto il vostro opuscolo sull'obesità. Tempo fa, tentato dal titolo, avevo acquistato un libro sul metodo montignac, che consiglia di assumere cibi con basso indice glicemico per ridurre il peso corporeo.

Ho letto diverse opinioni, alcune anche di medici (o almeno così si dichiarano) che sostengono la bontà di questo metodo. Avendo seguito per circa 6 mesi una dieta vegana nel 2004, mi viene spontaneo associare il metodo montignac a questo tipo di dieta.

Cosa ne pensate? Un approccio a cibi con basso indice glicemico (cercando di limitare i cibi di derivazione animale), può essere importante per favorire il dimagrimento e il mantenimento del peso raggiunto? [L.F.]

Risposta a cura della dott.ssa MICHELA DE PETRIS, Specialista in Scienza dell'Alimentazione

I cibi a basso indice glicemico hanno il grosso vantaggio di mantenere più costante i livelli plasmatici della glicemia.

L'assunzione di un cibo ad alto indice glicemico (zucchero bianco e di canna, pane bianco, miele, fiocchi di mais, patate, riso brillato, prodotti dolciari e di pasticceria in genere) determina un picco insulinemico compensatorio che non solo la riporta nel range di normalità, ma molto spesso la riduce a tal punto da portarne i valori al di sotto del limite fisiologico.

Una glicemia inferiore alla normalità scatena nuovamente lo stimolo dell'appetito e induce all'assunzione di nuovo cibo perpetuando un circolo vizioso.

Il consumo di cibi a basso indice glicemico (cereali integrali, legumi, verdura, semi e noci, frutta):

- permette di modulare l'andamento della glicemia per non avere picchi, successivi cali e conseguente scatenamento della fame

- aumenta il senso di sazietà grazie alle fibre presenti nei vegetali (soprattutto se integrali)

- consente facilmente di ridurre l'apporto calorico giornaliero nell'ambito di regimi alimentari ipocalorici