11 Luglio 2007

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Sono vegan da quasi due anni.

Da qualche mese sto intensificando la quota di alimenti "crudi" del mio menù, contenendo parecchio i cereali ed eliminando quasi del tutto i legumi (che però assumo germogliati).

Questo, alla luce di due circostanze: la prima è la ricorrente affermazione della d.sa L.Baroni secondo cui il cibo ideale andrebbe assunto "come colto", il che è possibile soltanto nel caso della frutta e della verdura cruda; la seconda è costituita dall'esempio dell'ambientalista americana Julia "Butterfly" Hill, quella che è rimasta più di un anno sulla sequoia per salvarla dall'abbattimento, la quale ci confidava, nel suo intervento al vegfestival di Torino del 2006, che lei durante il periodo estivo passa al "crudo".

Non sto a descrivere dettagliatamente la mia dieta, che comunque è composta da frutta e verdura (circa 1 chilo e mezzo complessivo al giorno, compresi 30/40 grammi di noci e semi oleaginosi), yogurt di soia (che mangio con la frutta), qualche fetta di pane (con la verdura), con l'integrazione di un piatto di cereali (pasta, riso, ecc integrali) 3 volte la settimana; niente legumi, ma solo in germogli; niente vino nè caffè, nè tè nè cioccolato.

Io col regime crudista (diciamo all'80%), mi trovo piuttosto bene (forse in inverno avrò bisogno di un po' di calorie in più, ma adesso col caldo...). In proposito vorrei porre qualche domanda:

1) che giudizio avete del regime crudista (ovviamente vegano)? A parte gli inevitabili compromessi che il vivere in questa società più o meno c'impone, è vero o non è vero che il regime crudista è quello che più si avvicina al modello ideale di alimentazione?

2) col crudismo ho scoperto i germogli (in particolare di legumi, mentre non riesco a far germogliare i cereali). E' vero che i germogli di legumi andrebbero cotti per eliminare qualche sostanza tossica che ora non ricordo? O invece si possono tranquillamente mangiare crudi?

3) mi chiedevo se i germogliatori non siano un terreno di coltura adatto per la vitamina B12, o se invece siano un ambiente asettico da questo punto di vista.

[F.P.]


Risposta a cura della dott.ssa LUCIANA BARONI, Presidente SSNV

1) Teoricamente regime crudista non significa automaticamente dieta carente, se ben bilanciato può essere nutrizionalmente sovrapponibile alla dieta vegana, e per certi aspetti addirittura migliore. Bisogna però tener presente che alcuni nutrienti, ad esempio le vitamine-provitamine A, si assorbono meglio con la cottura del cibo, per questo una quota di verdura andrebbe consumata cotta.

2) I legumi che si possono mangiare germogliati sono ceci, lenticchie e soia verde. Gli altri, consumati crudi, contengono antinutrienti ed è quindi meglio evitarli. La cottura del germoglio può essere una soluzione, ma non è noto quali e quanti nutrienti vadano perduti.

3) Non c'è niente di asettico per quanto riguarda la natura, il problema è la quantità: dubito che si possa ottenete, regolarmente, la quota di B12 necessaria solo attraverso questa fonte. Ed è meglio non rischiare ;-)