4 settembre 2017
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Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana
Notizie, articoli e comunicati
Diverse persone ci hanno scritto preoccupate dopo la lettura di recenti articoli apparsi sui giornali, nei quali si sosteneva che l'integrazione di vitamina B12 potesse aumentare il rischio di sviluppare il cancro ai polmoni. Dato che questo ha fatto sorgere dubbi in alcune persone sull'opportunità per i vegetariani di integrare questa vitamina, come Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana vogliamo ribadire in questa nota che l'integrazione è invece necessaria e non è pericolosa.
Assumere integratori di vitamina B12 non è rischioso per i vegetariani, ma necessario
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L'articolo scientifico a cui si fa riferimento è il "VITAL Study", pubblicato pochi giorni fa sul Journal of Clinical Oncology (Brasky TM, White E, Chen CL. Long-Term, Supplemental, One-Carbon Metabolism-Related Vitamin B Use in Relation to Lung Cancer Risk in the Vitamins and Lifestyle (VITAL) Cohort. J Clin Oncol. 2017 Aug 22:JCO2017727735. doi: 10.1200/JCO.2017.72.7735).
Lo studio aveva come finalità quella di accertare se chi fuma può ridurre il rischio di sviluppare tumore del polmone assumendo vitamine dotate di un ipotetico effetto protettivo.
Il suo scopo non era certo quello di dimostrare che l'integrazione di vitamina B12 provoca il tumore del polmone nei vegetariani, messaggio che invece è stato veicolato da alcuni giornali o male interpretato da alcuni lettori.

Va sottolineato innanzitutto che sostenere la pericolosità di assunzione di integratori di B12 ad alto dosaggio è in contrasto con quanto ampiamente già dimostrato nella letteratura scientifica e che ha da tempo portato sia l'EFSA [1] che l'Istituto di Medicina USA (IOM) [2] ad affermare che non ci sono rischi conseguenti all'assunzione di dosi elevate di vitamina B12.

Il VITAL Study ha seguito per 6 anni circa 77mila individui, di età compresa tra 50 e 76 anni, non vegetariani ma onnivori, che assumevano vari integratori tra cui anche quello di vitamina B12, per un supposto scopo protettivo, non certo per ottenere il corretto apporto di B12 nella dieta. Durante il periodo di osservazione circa 800 soggetti si sono ammalati di tumore del polmone: tra questi però il 92,5% o era fumatore attivo o lo era stato in precedenza.
Quindi l'associazione primaria non è tra consumo di B12 e sviluppo del cancro, ma tra fumo e sviluppo del cancro. Nello stesso studio infatti si precisa che non è stato valutato il consumo di B12 in rapporto al tumore per i non fumatori, perché erano troppo pochi i non fumatori che avevano sviluppato il cancro.

Dunque, se si teme il tumore al polmone, ciò di cui occorre preoccuparsi è ovviamente il fumo di sigaretta. Non preoccuparsi del fumo ma preoccuparsi perché si usa un integratore di B12 non ha davvero senso, perché la variabile determinante è il fumo.

Inoltre, questo studio non può dimostrare che la B12 provoca il cancro, perché una eventuale azione di questo tipo - che comunque è già stata smentita da EFSA e IOM - implicherebbe che, in qualche modo, la B12 esplicasse delle azioni parafisiologiche a livello tissutale, quindi dopo essere entrata nella cellula.
Questo può accadere solo a causa di un eccesso di vitamina B12 nel sangue, cosa che non avviene con la normale integrazione consigliata ai vegetariani e onnivori che ne hanno bisogno, e che è un evento comunque improbabile dal momento che la vitamina B12 in eccesso viene eliminata con le urine. Lo studio non ha misurato il livello di vitamina B12 nel sangue dei partecipanti, né ha dimostrato che mantenere i livelli ematici di B12 nella norma attraverso l'integrazione sia rischioso.

Ribadiamo dunque che l'integratore di vitamina B12 va assolutamente assunto: lo devono assumere i vegani, i latto-ovo-vegetariani e anche molti onnivori, perché l'assorbimento di questa vitamina dalla carne (dove si trova perché gli animali d'allevamento assumono essi stessi l'integratore di vitamina B12 nel mangime) spesso non avviene in modo efficace.

Capire i dosaggi di vitamina B12

E' importante anche capire perché si devono assumere dosi elevate di vitamina B12 per assorbirne abbastanza: la quantità assunta NON è uguale alla quantità assorbita.
Negli ultimi anni si è reso possibile valutare la presenza di uno stato della vitamina B12 non ottimale prima che si verifichi la carenza clinica (con sintomi più o meno gravi), definita come "IV stadio di carenza": un risultato molto importante, perché intervenire in tempo con un integratore è molto semplice. Proprio su questa nuova concezione di "carenza preclinica" si basano i nuovi valori di assunzione proposti dall'EFSA [3, 4], che ha rivisto al rialzo di quasi il doppio i valori proposti dalla Società Italiana di Nutrizione Umana negli ultimi LARN.

E' importante sapere che l'assorbimento della B12 non aumenta in modo lineare incrementando le dosi: maggiore è la dose assunta, minore è la percentuale assorbita. Inoltre, meno spesso si assume la vitamina e più alta è la dose necessaria a garantire l'assorbimento della quantità che copre i fabbisogni.
Le dosi da assumere (in modo regolare e continuativo) in una situazione normale, non di carenza, sono:
- 3 assunzioni da 2 mcg al giorno
oppure
- 1 assunzione da 50 mcg al giorno
oppure
- 2 assunzioni settimanali da 1000 mcg

In caso di carenza occorrerà invece assumere, solo per qualche mese, una dose giornaliera da 1000 mcg, dietro indicazione di un professionista della nutrizione competente. Non c'è nessun pericolo per i vegetariani (vegani o latto-ovo) e onnivori che seguono queste indicazioni, mentre invece c'è pericolo di arrivare a uno stato di carenza clinica per chi non le segue.

L'unica attenzione va posta in chi ha un'anamnesi di malattia oncologica pregressa, che dovrà preferire l'assunzione 3 volte al giorno di 2 mcg di vitamina alle alternative più dilazionate nel tempo.

Rerefences

1- EFSA Dietary Reference Values for cobalamin (vitamin B12). EFSA Journal 2015;13(7):4150 10.
"As reported by SCF (Scientific Committee for Food), no adverse effects have been associated with excess cobalamin intake from food or supplements in healthy individuals. Long-term oral or parenteral administration of daily cobalamin doses between 1 and 5 mg given to patients with compromised cobalamin absorption did not reveal adverse effects. There is no evidence relating cobalamin to teratogenicity or adverse effects on fertility or post-natal development.".

2- Office of Dietary Supplements—Dietary Supplement Fact Sheet: Vitamin B12.
Available online: https://ods.od.nih.gov/factsheets/VitaminB12-HealthProfessional/
"The IOM did not establish a UL for vitamin B12 because of its low potential for toxicity. In Dietary Reference Intakes: Thiamin, Riboflavin, Niacin, Vitamin B6, Folate, Vitamin B12, Pantothenic Acid, Biotin, and Choline, the IOM states that "no adverse effects have been associated with excess vitamin B12 intake from food and supplements in healthy individuals".

3- EFSA Dietary Reference Values for cobalamin (vitamin B12). EFSA Journal 2015;13(7):4150 10.
"A conservative approach consists in identifying the serum cobalamin concentration associated with minimal blood MMA and/or tHcy concentrations. Results of this approach have shown considerable variation in serum cobalamin concentrations (from 150 to 400 pmol/L), depending on the reference biomarker considered, the study population, as well as the modelling approach taken."

4- EFSA Dietary Reference Values for cobalamin (vitamin B12). EFSA Journal 2015;13(7):4150 10.
"The Panel notes that intakes of 1.5-2mcg/day seem to represent a minimum requirement for maintenance of a normal haematological status (nota: cioè prevenire la carenza clinica al 4° stadio), associated with low body stores of 1-2mg. The Panel considers the approach based on cobalamin biomarkers of status as the most suitable approach to derive DRVs for cobalamin for adults. The Panel notes that there is consistent evidence from observational and intervention studies that a cobalamin intake of 4 mcg/day and greater is associated with serum concentrations of holoTC and cobalamin within the reference ranges derived from healthy adults together with serum MMA and plasma tHcy concentrations below proposed cut- off values, which is assumed to be indicative of an adequate cobalamin status."
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