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Lettera aperta di SSNV alla stampa: pediatri fanno disinformazione sulla dieta vegetale per i bambini
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La notizia della sentenza di Bolzano strumentalizzata da una parte di pediatri per tornare a fare disinformazione sulla dieta vegetale per i bambini: la stampa non chiama in causa i pediatri specializzati.
Si tratta infatti solo di una pretesto, nemmeno pertinente, quello che vede negli ultimi giorni rimbalzare su varie testate online (solo un paio di rilievo nazionale), le dichiarazioni di pediatri sfavorevoli a un'alimentazione vegan nei bambini. Il gancio è offerto da una recente sentenza del TAR di Bolzano che ha dato parere negativo alla richiesta di una coppia di genitori che chiedeva la possibilità di avere il menù vegan in un asilo nido.
Per questa sentenza, che è in controtendenza con tutte quelle finora emesse sull'argomento, è già stato annunciato un appello allo scopo di ribaltarne l'esito. Le argomentazioni addotte dal TAR sono di carattere puramente burocratico-amministrativo ed economico: il tribunale non avrebbe potuto entrare in considerazioni legate all’aspetto medico-dietetico.
Tuttavia, certi pediatri hanno usato questa notizia come volano per ribadire le loro convinzioni preconcette per rilanciare l’uscita, già vista nel mese di settembre, della "Posizione ufficiale" emessa dall'associazione di pediatri SIPPS, contraria alla dieta vegan nei bambini: un documento, questo, che era già stato confutato in modo preciso da SSNV - Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, in un comunicato stampa che ha avuto larga diffusione (
https://www.scienzavegetariana.it/mail/news-posizione-sipps.html ).
In considerazione del fatto che alcune testate si sono fatte strumento per trasmettere alcune informazioni sbagliate sull’alimentazione, è nostra volontà, attraverso questa “lettera aperta” rivolta a tutta la Stampa (compresi quelli di cui sopra), intervenire correggendo dichiarazioni pericolose su una materia di cui rappresentiamo, in Italia, i professionisti più specializzati e più aggiornati. In tutti gli articoli pubblicati in questi giorni, che riportano titoli a effetto come "Dieta vegana, i pediatri: non è adatta ai bambini" oppure "Dieta vegana non utile per la crescita del bambino" o "Alimentazione vegana rifiutata dai pediatri: non va bene per i bambini" e via dicendo, si muovono diverse accuse alla dieta vegetale, alle quali è nostro dovere, deontologico e professionale, replicare.
Si accusa in questi articoli la dieta vegana di essere eccessivamente restrittiva. Nella realtà, è piuttosto la dieta standard onnivora e essere ben poco variata. Quest’ultima, infatti, si basa su una piccolissima varietà e quantità di cereali e verdure e su un ampio consumo di carne (anche dovessero derivare da animali diversi, la materia non cambia), latte in varie forme e uova. Vengono tralasciati i cibi fondamentali che compongono la tanto apprezzata, ma non più applicata, dieta mediterranea, cioè tutti i cibi vegetali.
Altra critica mossa alla dieta vegana in questi articoli è quella che sia povera di alimenti benefici, ricchi in proteine animali, vitamina B12, ferro; viene sostenuto che sia “altamente sconsigliata a un individuo in crescita”. Ancora, è la dieta standard onnivora a essere povera di alimenti benefici, visto che è composta da pochissimi alimenti vegetali, che tutte le linee guida indicano come salutari, e abbondi invece di molti ingredienti animali, che è risaputo sono da evitare. La dieta onnivora media è povera di vitamine, poverissima di fibra e troppo satura di grassi e proteine animali, le quali sono tutt'altro che "alimenti benefici". La dieta onnivora media fornisce circa il doppio o triplo della quantità di proteine raccomandata, e l’eccesso di proteine animali causa gravi danni all'organismo. Una dieta 100% vegetale contiene una quantità di proteine più che adeguata, senza dover porre alcuna attenzione particolare.
Riguardo al ferro, è una affermazione priva di fondamento dire che la dieta a base vegetale ne sia carente, bisognerebbe poter dimostrare che l'anemia da carenza di ferro è più diffusa tra i vegan che tra gli onnivori. I dati in letteratura scientifica non hanno mai dimostrato una maggior prevalenza di anemia tra i vegan.
Riguardo alla vitamina B12, poi, bisogna essere onesti e affermare che gran parte della popolazione onnivora ne è carente, e che dovrebbe assumere un integratore (ma spesso non lo sa), e chi non è carente la ricava comunque da integratori, quelli che vengono usati nei mangimi degli animali, assieme però a un cocktail di farmaci e altre sostanze chimiche, somministrati regolarmente agli animali da carne. Non è difficile capire cosa sia più naturale e sano, tra prendere l'integratore in modo diretto o somministrarlo agli animali e poi mangiarne la carne.
Infine, le posizioni ufficiali delle associazioni di nutrizionisti che hanno davvero studiato la materia senza preconcetti, affermano che una dieta vegan è adatta a ogni età e a ogni fase della vita. Così assicurano la British Dietetic Association, la più antica organizzazione inglese che rappresenta dietisti e nutrizionisti e l'associazione di nutrizionisti americana Academy of Nutrition and Dietetics.
Negli articoli che stanno circolando si leggono, inoltre, dichiarazioni del tipo: “L’alimentazione vegana non è di per sé sufficiente e richiede un’integrazione, per questo i genitori devono essere consapevoli che si pongono alcuni limiti nel caso in cui vogliano sceglierla per i propri figli.” Ma le stesse linee guida pediatriche danno indicazione di assumere integratori fin dalla nascita, per esempio quello di vitamina D, per tutti i bambini, indipendentemente dalla dieta. Allora perché l’assunzione di vitamina B12 è visto come un problema e quella di vitamina D no? Non c’è logica, e questo dimostra che si ragiona per preconcetti.
La non conoscenza della materia viene inoltre svelata quando si afferma che il consumo di latticini e uova sarebbe in grado di garantire uno stato adeguato della B12 (la dieta latto-ovo-vegetariana, nelle affermazioni dei pediatri ripresi da alcuni siti, andrebbe bene, per quella vegana resta sempre da integrare a tutte le età e comporterebbe monitorare bene il bambino nel tempo). Questa affermazione mette a repentaglio la salute dei latto-ovo-vegetariani e dimostra che si ignora non solo il contenuto nutrizionale di questi cibi, ma soprattutto le recenti raccomandazioni della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), nonché le linee guida dietetiche americane rivolte agli onnivori. Uno stato non ottimale della B12 è infatti evenienza molto frequente e trasversale a tutti i tipi di dieta. Il Dipartimento per l'Agricoltura del governo USA ha evidenziato che gran parte degli adulti onnivori è carente di vitamina B12, quindi per i bambini il rischio non può certo essere più basso. Ne consegue che i genitori vegan devono seguire i loro figli esattamente come quelli onnivori.
E che dire dell'epidemia di obesità nei bambini in Italia e del fatto che questi bambini già a 8-9 anni, obesi o in sovrappeso, hanno problemi di pressione alta, lipidi e colesterolo cattivo? Non si tratta certo di bambini che seguono una dieta a base vegetale. Meglio sarebbe forse preoccuparsi di fare una vera educazione alimentare presso le famiglie onnivore che inseguire spauracchi inesistenti per quelle vegane.
SSNV, nata per diffondere la giusta informazione scientifica in ambito di nutrizione a base vegetale, ci tiene a sottolineare che dare – e far passare – informazioni sbagliate in ambito medico-scientifico, è un danno grave alla salute pubblica. Altro rischio è quello di indurre i genitori vegani a non fidarsi più della classe medica. Citiamo le parole del nostro comunicato diffuso mesi fa in risposta alla "posizione ufficiale" dei pediatri SIPPS contraria all'alimentazione vegan e anche a quella latto-ovo-vegetariana: "Non stupiamoci quindi se, non trovando risposte qualificate, alcuni genitori possano cercare risposte dai vari guru che si prodigano, senza alcuna formazione specifica e spesso senza alcun titolo abilitante, in consigli e raccomandazioni non affidabili. I responsabili dei futuri eventuali casi di problemi nutrizionali in bambini che seguano diete non equilibrate sono questo documento e i suoi autori.".
Le dichiarazioni che sono circolate in questi giorni sono affermazioni di pediatri le cui opinioni non si basano né sull'evidenza scientifica, né sull'evidenza quotidiana di migliaia di bambini vegani in ottima salute, seguiti da pediatri e nutrizionisti più informati e aggiornati.
Invitiamo i signori giornalisti a fare maggiore attenzione nel trasmettere dichiarazioni di una parte di professionisti che spesso hanno lo spessore di “opinioni” personali, più che di posizioni scientifiche approvate a livello internazionale, in questo specifico caso, da almeno tre decenni ormai. E invitiamo a consultare i professionisti davvero specializzati; SSNV rimane a vostra disposizione per ulteriori informazioni o chiarimenti.
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