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Fonti proteiche e rischio di diabete tipo 2
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A cura della dott.ssa Luciana Baroni
Non è chiaro se e come l'assunzione di proteine nella dieta sia collegata al diabete di tipo 2 (T2D).
In questo studio i ricercatori hanno indagato le associazioni tra l'assunzione di proteine e lo sviluppo del T2D, e i potenziali ruoli di mediazione dei biomarcatori del T2D in 108.681 donne in postmenopausa senza T2D al basale partecipanti alla Women's Health Initiative (WHI) e in 34.616 adulti senza T2D dalla U.K. Biobank (UKB) (coorte di replica).
Nella coorte del WHI, seguita per una mediana di 15,8 anni, L'assunzione di proteine animali era associata a un aumento del rischio di T2D del 31% (hazard ratio nel confrontare il quintile più alto con il più basso = 1,31 [IC 95% 1,24–1,37]) e quella di proteine vegetali con un rischio ridotto del 18% (0,82 [0,78–0,86]).
L'assunzione di carne rossa, carne lavorata, pollame e uova era associata a un aumentato rischio di T2D, mentre i cereali integrali a un rischio ridotto. I risultati dell'UKB erano simili, e si sono attenuati dopo un ulteriore aggiustamento per il BMI.
La sostituzione del 5% di energia da proteine vegetali al posto di proteine animali è stata associata a una riduzione del 21% del rischio di T2D (0,79 [0,74–0,84]), mediata dai livelli di hs-CRP, interleuchina-6, leptina e SHBG.
I risultati ottenuti da queste due grandi coorti prospettiche supportano l'idea che la sostituzione di proteine animali con proteine vegetali possa ridurre il rischio di T2D, principalmente riducendo l'infiammazione correlata all'obesità.
Fonte: Jie Li et al, Dietary Protein Sources, Mediating Biomarkers, and Incidence of Type 2 Diabetes: Findings From the Women’s Health Initiative and the U.K. Biobank. Diabetes Care 2022; dc220368. https://doi.org/10.2337/dc22-0368
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