26-2-2005

Giovedi' 24-2-2005 in prima pagina sul Corriere della sera, nei telegiornali, alla radio, la grande rivelazione: uno studio di popolazione afferma che per i bambini la carne e i derivati animali sono indispensabili!

Qui sotto e' riportato un comunicato stampa di Societa' Scientifica di Nutrizione Vegetariana, che illustra come questo tanto celebrato studio sia una frode scientifica oltre a essere stato finanziato... da associazioni di allevatori!

Inoltre hanno tenuto di proposito per 2 anni dei bambini in stato di malnutrizione, per effettuare questo studio, un comportamento assolutamente condannabile.

In questa pagina trovate:

L'articolo originale di BBC News

Bambini "danneggiati" dalle diete vegane

Di Michelle Roberts
Inviata in materia di salute per BBC News a Washington DC

Come sostengono alcuni scienziati statunitensi, imporre rigide diete vegane a bambini "non è etico" e potrebbe danneggiare il loro sviluppo. Lindsay Allen, dell' US Agricultural Research Service, ha attaccato quei genitori i quali insistono affinché i loro figli vivano credendo appieno nella massima "carne è assassinio".
Nel corso di una conferenza scientifica a Washington ha affermato che gli alimenti di origine animale contengono alcune sostanze nutritive che non si possono trovare da nessuna altra parte.
La Vegan Society ha negato tali posizioni comunicando che le ricerche da essi condotte hanno dimostrato come i vegani siano spesso più in salute rispetto a chi mangia carne.

"Penalizzati nello sviluppo"

La dott.ssa Allen ha dichiarato: "Sono stati compiuti sufficienti studi che dimostrano chiaramente come, se le donne evitano del tutto i cibi animali, i loro figli nascono piccoli, crescono molto lentamente e sono in ritardo con lo sviluppo, talvolta anche in maniera permanente".

Ancora: "Se si sta parlando di nutrire bambini piccoli, donne incinte e in fase di allattamento, mi spingerei ad affermare che non sia etico negare tali alimenti [alimenti di origine animale] durante questo periodo della vita". <è> E' stata particolarmente critica nei confronti di quei genitori che impongono una dieta vegana ai propri figli, non facendo loro assumere latte, formaggio, burro e carne. "E' assolutamente al di là di ogni dubbio che sia contrario all'etica da parte dei genitori allevare i propri figli completamente vegani", ha detto al convegno annuale dell'American Association for Advancement of Science (AAAS).

Sostanze nutritive mancanti

La dott.ssa Allen ha sostenuto la tesi secondo cui il danno al bambino inizierebbe mentre sta ancora crescendo nell'utero e proseguirebbe una volta nato.

Una ricerca che ha condotto tra alcuni scolari africani ha indicato che anche solo due cucchiai di carne al giorno sono sufficienti a fornire nutrienti quali la vitamina B12, lo zinco ed il ferro. <è> I 544 bambini presi in esame erano stati precedentemente nutriti con diete i cui ingredienti principali erano per lo più cibi amidacei, granaglie e fagioli, carenti di questi micronutrienti. Nel corso di due anni, ad alcuni dei bambini sono state fornite due once di supplemento di carne ogni giorno, una quantità equivalente a circa due cucchiai di carne tritata. Altri due gruppi hanno invece ricevuto o una tazza di latte al giorno oppure un integratore oleoso con contenuto energetico analogo. La dieta di un quarto gruppo è rimasta invariata.

I cambiamenti riscontrati nei bambini a cui era stata data la carne e, in proporzione minore, il latte e l'olio, sono stati sensazionali. Alla fine dei due anni questi bambini erano cresciuti maggiormente e risultavano più brillanti, nei test di intelligenza e in quelli dove era loro richiesto di risolvere problemi, rispetto a tutti gli altri bambini. Erano anche divenuti più attivi, estroversi e vivaci a scuola.

Aggiungendo la carne o il latte alle loro diete si sono anche quasi completamente eliminati gli elevati tassi di carenza da B12 in precedenza riscontrati nei bambini.

Nessun rimedio pronto

La dott.ssa Allen ha evidenziato che sebbene lo studio sia stato effettuato in una comunità povera africana, i dati che ne sono emersi sono altamente rilevanti per le popolazioni che vivono nei paesi sviluppati. Ha convenuto che gli adulti possono astenersi dai cibi animali qualora assumano degli appropriati integratori, ma ha altresì affermato che aggiungere alimenti di origine animale alla propria dieta, rispetto a delle rapide dosi di integratori in formato di pillole, è un modo migliore per contrastare la malnutrizione nel mondo.

"Dove attuabile, sarebbe decisamente preferibile farlo mediante la dieta piuttosto che prescrivendo delle pillole," ha detto. "Con le compresse è molto difficile avere la certezza che l'apporto di nutrienti sia sufficiente per chiunque e questa pratica è altresì difficile da mantenere nel tempo".

In Africa sono stati ottenuti buoni risultati dando ad alcuni bambini dei bastoncini di carne essiccata che è risultata essere nutriente ed invitante. Il Prof. Montague Demment dell'University of California a Davis, ha dichiarato che dovrebbe essere data maggiore importanza agli alimenti di origine animale per combattere la malnutrizione globale.

La difesa Vegana

Tuttavia le affermazioni sono state ricusate dalla Vegan Society del Regno Unito. In una sua dichiarazione ha sostenuto che un numero di persone in incremento sta optando per un dieta a base di soli vegetali.

Kostana Azmi, la principale dirigente dell'associazione ha detto: "La dieta vegana può fornire più energia, nutrimento e può essere di una bontà esplosiva".

Ha affermato che gli alimenti vegetali sono una fonte di nutrimento spesso più sicura ed economica.

Ad esempio le fonti animali di oli omega-3, necessarie per lo sviluppo del cervello e del sistema nervoso, sono di frequente contaminate da agenti inquinanti, come il mercurio nel pesce.

Inoltre, la dieta vegana è un'alternativa più salutare. Ha detto che la carne e i latticini sono ricchi in grassi saturi, mentre le diete a base di vegetali non lo sono. L'associazione raccomanda ai vegani di integrare la loro dieta con delle compresse di vitamina B12.

L'US Agricultural Research Service fa parte del US Department of Agricolture.

Story from BBC NEWS:
http://news.bbc.co.uk/go/pr/fr/-/1/hi/health/4282257.stm
Pubblicata il 21.02.2005

L'articolo del Corriere della Sera

Dieta vegetariana pericolosa per i bimbi

Ricerca Usa: immorale non dare proteine animali. Paul McCartney protesta: studio spazzatura

L'aveva appena sdoganata l' American dietetic association la dieta vegetariana , assolta dall'accusa di essere incompleta e pericolosa per la salute, che adesso rimbalza in tutto il mondo dagli Stati Uniti un contrordine. Una ricercatrice dell'Università della California, Lindsay Allen , riferendosi ai vegetariani più integralisti, i "vegani" (contrazione inglese del nome vegetarian, in italiano vegetaliani) che oltre a rifiutare la carne non mangiano latte, uova, formaggi, dice che è "immorale" privare i bambini delle proteine animali. I genitori che lo fanno sono responsabili dei problemi fisici e neurologici che i figli avranno perché il gap, giunti all'adolescenza, non è più recuperabile .

La tesi si basa su uno studio svolto in Kenya su 544 bambini di sette anni. Ad alcuni sono stati dati 60 grammi di carne al giorno: in due anni avevano un tono muscolare migliore, mostravano uno sviluppo delle capacità mentali sorprendente, erano più attivi, giocavano di più. Vegetariani forse, vegani mai? La star mondiale della musica, sir Paul McCartney, da vegano radicale , si è ribellato e ha telefonato alla Bbc dicendo di non mangiare carne da 20 anni e che i suoi figli non hanno problemi di salute. La sua prima moglie, Linda, è stata una pioniera del vegetarianesimo. "Quella ricerca è spazzatura - è sbottato il baronetto -. Dietro si nascondono gli interessi delle industrie. I miei figli sono sanissimi e non sono più bassi degli altri".

In Italia il popolo dei vegetariani e dei vegani è in crescita. Non è solo una questione di salute, e non è più soltanto una moda come dieci anni fa. C'è di mezzo il rispetto per la vita degli animali e la speranza di raddrizzare il cammino di un mondo a corto di risorse. "Per produrre 5 chili di carne occorre l'acqua sufficiente per un anno ad una famiglia di 4 persone", dice la presidente della Società scientifica di nutrizione vegetariana, Luciana Baroni.

Una ricerca Eurispes del 2002 stimava in quasi 3 milioni i vegetariani nel nostro Paese. Ma teorizzava una conversione frenetica: nel 2050 i vegetariani saranno 30 milioni. Ecco perché sono credibili i dati più recenti dell'Ac Nielsen (agosto 2004, su un campione di 17 mila persone): in Italia, i detrattori della bistecca sono ormai 6 milioni, 600 mila i vegani. Se la rivolta del popolo vegetariano mondiale è guidata tra gli altri dall'ex Beatles, nell'Italia dei nomi famosi il suo profeta è Red Ronnie: "L'unico problema che i bambini vegani hanno è che non si ammalano e questo è un dramma per le industrie farmaceutiche - dice l'esperto di musica -. Io ho due figlie, le ho cresciute senza proteine animali, mia madre mi criticava ma loro non si ammalavano mai, a differenza delle figlie di mio fratello. Quanto a me, non prendo un antibiotico da 15 anni". E' stato Gianni Morandi a convertire Red Ronnie anni fa, ed è stato quest'ultimo a convincere Jovanotti.

Anche Michelle Hunziker è vegetariana: "Non mangio carne da 4 anni e sto molto meglio. Prima facevo fatica a digerirla. Sono cresciuta a bistecche in Svizzera. Adesso pensare di mangiare un animale morto mi inorridisce". Alla figlia non vieta la carne se sono al ristorante, ma a casa "non la cucino mai, propongo sempre altri alimenti". Catherine Spaak ne ha fatto uno stile di vita: "Rifiuto anche solo l'idea di cibarmi di cadaveri. Come si può mangiare un animale che da vivo ha sofferto di fame, di sete, di maltrattamenti? Carico di stress, di veleni, di tossine".

Non c'è mai carne sulla tavola di Eleonora Brigliadori, che ai figli offre bistecche di seitan, "alimento molto proteico estratto dal glutine dei cereali. Altro che immorale essere vegetariani. Io credo che non sia etico essere carnivori".

Ma i nutrizionisti che cosa ne pensano? Michele Carruba, farmacologo dell'Università di Milano, non vuole entrare in polemica con i vegetariani ma ribadisce: "Nella fase dello sviluppo l'apporto da proteine di origine animale dev'essere adeguato. Nessun vegetale possiede tutti gli aminoacidi essenziali insieme. La dieta vegana è rischiosa, difficile da seguire senza l'aiuto di un medico". "Falso - replica Riccardo Trespidi, dell'Associazione vegetariani italiani (Avi) -. Carruba farebbe bene a dire che troppa carne fa male, porta a diabete, obesità, malattie cardiovascolari, cancro. Io sono vegano per motivi etici e mia figlia, che ha 19 anni ed è sanissima, è diventata più radicale di me. I giovani sono più consapevoli".

Mariolina Iossa

Il comunicato stampa di SSNV

[COMUNICATO STAMPA]
I CIBI ANIMALI NON SONO INDISPENSABILI PER I BAMBINI:
LO STUDIO DELLA ALLEN E' UNA FRODE SCIENTIFICA ED E'
STATO SOVVENZIONATO DAGLI ALLEVATORI DI BESTIAME

In relazione all'enorme scalpore suscitato dalla notizia apparsa sulla stampa statunitense, riferita alle dichiarazioni delle dr.ssa Lindsay Allen sui supposti benefici dei cibi animali e sugli altrettanto supposti svantaggi delle diete a base di cibi vegetali nello sviluppo psicofisico dei bambini, Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana precisa quanto segue:

1. La dr.ssa Allen appartiene all'US Agricultural Research Service, che fa parte dell'US Department of Agricolture, quello stesso USDA che nel 1992 ha emanato la Piramide Alimentare USDA, che abbonda di latticini, prodotti di origine animale, grassi ed olii.

2. Lo studio al quale fa riferimento la dr.ssa Allen, e che è stato ripartito in 4 articoli pubblicati sul Journal of Nutrition del 2003, (133, pp 3941S-3949S, 3950S - 3956S, 3965S-3971S, 3972S - 3980S) è stato presentato alla conferenza ''Animal Source Foods and Nutrition in Developing Countries'' (Washington, D.C. 2002), organizzata dall' International Nutrition Program e sponsorizzata dal Global Livestock-Collaborative Research Support Program (precisiamo che Livestock significa bestiame), nonché supportato dal Child Nutrition Project del Global Livestock CRSP, e dal National Cattleman's Beef Association (Associazione Nazionale degli Allevatori di Bovini).

3. Questo studio, dal titolo "I cibi animali migliorano lo stato dei micronutrienti e le funzioni (cognitive, ndr) nei paesi in via di sviluppo", è stato condotto in Kenya su circa 500 bambini malnutriti, che assumevano solamente cibi amidacei quali grano e fagioli, e che sono stati suddivisi in 4 gruppi: un gruppo di controllo, rimasto a grano e fagioli, e altri 3 gruppi ai quali sono stati rispettivamente somministrati carne, latte e olio vegetale. I risultati hanno dimostrato che i bambini del gruppo di controllo, malnutriti, avevano i peggiori risultati ai test di valutazione delle funzioni cognitive. Si noti che lo studio è stato sostenuto per 2 anni, mantenendo i bambini in stato di malnutrizione per tutto il tempo necessario alla conclusione dello studio stesso: un comportamento assolutamente non etico verso i bambini-cavia.

Appare chiaro anche ad un lettore inesperto come utilizzare questi risultati per concludere che le diete a base di cibi vegetali siano dannose per i bambini, per il cui corretto sviluppo sarebbero indispensabili i cibi animali, sia una frode scientifica. Un bambino africano malnutrito -purtroppo per lui- non ha nulla in comune, dal punto di vista dell'apporto nutrizionale, con un bambino dei paesi occidentali che assuma una dieta variata a base di cibi vegetali, la cosiddetta dieta vegana. Pertanto i bambini malnutriti che fungevano da gruppo di controllo non possono essere equiparati ai bambini vegani dei paesi occidentali, la cui crescita e sviluppo sono risultati normali in studi scientifici internazionali.

Questo studio e le relative dichiarazioni della dr.ssa Allen non rimettono in discussione quanto è patrimonio della letteratura medica internazionale, risultato di oltre 50 anni di ricerche e studi nel campo della nutrizione vegetariana e sancito dall'American Dietetic Association e dai Dietitians of Canada, e cioè che "le diete vegane ben bilanciate e altri tipi di diete vegetariane risultano appropriate per tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza", e che "le diete vegetariane nell'infanzia e nell'adolescenza possono essere d'ausilio nello stabilire sani schemi alimentari, validi per tutta la durata della vita, e possono offrire alcuni importanti vantaggi nutrizionali".

I risultati di questa ricerca non etica, sovvenzionata dagli allevatori di bestiame, non possono venire trasferiti alla situazione dei bambini vegani dei paesi occidentali, che assumono grandi varietà di cereali, legumi, frutta, verdura, semi oleaginosi e che utilizzano alimenti fortificati con vitamina B12. Bambini che avranno uno sviluppo psicofisico nomale e che saranno protetti, anche se non totalmente immuni, dalle gravi malattie che flagellano la nostra società, le malattie della ricchezza: infarto, ictus cerebrale, ipertensione, diabete, obesità, cancro e osteoporosi. A differenza dei bambini africani dello studio, che probabilmente contrarranno le malattie della povertà, legate alle infezioni e alla malnutrizione.

Societa' Scientifica di Nutrizione Vegetariana
www.scienzavegetariana.it - info@scienzavegetariana.it

Commenti di vari studiosi nel mondo

1-Replica di Vesanto Vesanto Melina, Dietista, autrice di "Becoming Vegan" (www.nutrispeak.com)

Sono stata contattata dalla BBC per replicare all'articolo "Bambini 'danneggiati' dalle diete vegane". Sono coautrice del libro "Becoming Vegan (Diventare Vegani) ", delle dietiste Brenda Davis e Vesanto Melina, distribuito nel Regno Unito da Airlift Books; www.airlift.co.uk

Lindsay Allen, dell'US Agricultural Research Service, ha svolto uno studio nel quale, somministrando ad alcuni bambini kenyoti, poveri e denutriti, prodotti animali come burro, formaggio, latte e carne, si è visto come la loro salute e la loro crescita sia migliorata. La dott.ssa Allen ha però omesso di verificare come un assortimento di alimenti vegetali che fossero ricchi in sostanza nutritive e dal valore calorico e proteico più elevato, sarebbe stato egualmente efficace. I dati rilevati in seguito a questo studio non sono applicabili a bambini vegani del mondo sviluppato.

Nel nostro libro "Becoming Vegan" spieghiamo come impostare un dieta vegana bilanciata e nutrizionalmente adeguata. Non tutti sanno automaticamente come impostarla e metterla in atto nella maniera più consona, e sicuramente non lo sapevano fare gli autori di questo studio.

Qualunque dieta venga scelta dai genitori per crescere i propri figli, essi devono generalmente imparare alcune nozioni e regole riguardo alla loro corretta alimentazione. Per quanto riguarda le diete vegane, ciò è particolarmente importante, dal momento che la maggioranza dei genitori vegani non è stata cresciuta seguendo tale dieta. Ma la ricerca ha dimostrato che questo è possibile, e se ne ha la conferma dal fatto che i bambini che raggiungono un'altezza e un peso corporeo statisticamente non differente dalla norma (sebbene tra la popolazione vegana tendano ad esserci meno bambini obesi). Quale che sia la scelta dietetica, le donne incinte e i bambini sono più vulnerabili rispetto alle persone in altre fasi del ciclo vitale, a causa del loro rapido tasso di crescita. Per queste fasi è ragionevole essere ancora più accurati nel pianificare una dieta nutrizionalmente appropriata.

E' falso affermare che i prodotti animali contengano sostanze nutritive essenziali che non è possibile trovare in nessun altro alimento. I prodotti animali sono le uniche fonti di talune sostanze come il colesterolo. D'altronde il colesterolo dietetico non è essenziale; il nostro organismo ne produce la quantità di cui necessita e una quantità eccessiva può diventare un fattore di rischio di mlattia. La vitamina B12 deriva da batteri ed è presente nei prodotti animali come effetto di una contaminazione batterica. Delle diete vegane appropriatamente pianificate comprendono la vitamina B12 derivante dai cibi fortificati o da integratori. I vegani ottengono sufficienti quantità di calcio dal latte di soia fortificato e dal tofu arricchito ottenuto con solfato di calcio; inoltre da semi di sesamo, mandorle, sciroppo di canna, fagioli bianchi o neri; e poi verdure a foglia verde come cavolo, costine, cavolo cinese e broccoli.

Le affermazioni della dott.ssa Allen, che descrivono l'alimentazione vegana nei bambini come una scelta contraria all'etica sono prive di fondamento e rispecchiano il fatto che la dott.ssa Allen non sia in grado di proporre una dieta vegana nutrizionalmente adeguata. Considerati i fattori di rischio connessi ad una dieta che comprende molti prodotti animali, quello che può essere visto come contrario all'etica è il fatto di nutrire il proprio figlio con una dieta ricca di prodotti animali e di prepararlo ad un futuro che incrementa il suo rischio di vedere insorgere vari tipi di tumore, patologie cardiovascolari e diabete.

2-Replica di Jeff Nelson (www.vegsource.com)

La National Cattlemen's Beef Association finanzia uno studio "Anti-Vegano"

Si dice che l'ignoranza sia pericolosa. Beh, è molto più pericolosa quando si foggia di tanti "rispettabili" titoli.

In una delle più irresponsabili e decisamente ignoranti dichiarazioni udite in tempi recenti, Lindsay Allen, dell'US Agricultural Research Service, ha detto all'annuale convegno dell'American Association for the Advancement of Science (AAAS) che una dieta vegana è talmente carente di sostanze nutritive da essere equivalente ad esercitare violenze sui bambini. http://news.bbc.co.uk/1/hi/health/4282257.stm

Sono queste affermazioni basate su una ricerca condotta con criteri rigorosi? No. Sono basate su uno studio strutturato con gruppi di controllo e con un meticoloso monitoraggio di ciò che i bambini avrebbero mangiato? No. E' stato forse basato su un grande numero di bambini che seguono una normale dieta vegana e nei quali si è scoperta una maggiore predisposizione al rischio di contrarre malattie? No. Alla base di questa sua bizzarra e completamente infondata dichiarazione c'è la sua esperienza in Africa. A dei bambini che in origine non mangiavano nulla fuorché grano e fagioli è stata data un po' di carne e la loro salute è migliorata. Badate bene, non bambini che stavano seguendo una normale e salutare dieta vegana: bambini che non avevano nulla da mangiare eccetto grano e fagioli. L'aggiunta di pressoché qualsiasi cosa avrebbe apportato un miglioramento.

Il fatto di mangiare soltanto fagioli e grano non rappresenta un'accurata riproduzione di una dieta vegana, almeno non più di quanto sia una precisa riproduzione di una dieta kosher. Dunque cosa si trova quando si guarda ai bambini che stanno seguendo una normale dieta vegana?

I bambini cresciuti con frutta, verdura, cereali integrali e legumi tendono a crescere più magri, più in salute e sono perfino più longevi rispetto ai loro amici che mangiano carne.
http://www.pcrm.org/health/veginfo/veg_diets_for_children.html

Le diete vegetariane e vegane possono costituire uno modo di nutrirsi salutare a tutte le età.
http://www.bbc.co.uk/food/vegetarian_and_vegan/children.shtml

Le diete vegane posso facilmente soddisfare i bisogni nutrizionali del bambino in crescita.
http://www.andrews.edu/NUFS/Vegan%20Children.html

E allora, perché mai un'esponente della USDA dovrebbe fare di queste ridicole affermazioni? Ci saranno per caso di mezzo i numerosi e saldi legami tra l'USDA e l'industria della carne?
http://www.philly.com/mld/inquirer/5884855.htm

Per rispondere a questa domanda è sufficiente anche solo guardare chi ha pagato per questo "studio" - nientemeno che la National Cattleman's Beef Association.
http://www.nutrition.org/cgi/content/full/133/11/3941S (vedi note)

Sorpresa sorpresa.

Uno degli aspetti più sconcertanti che emerge da tutto questo è che sta sperimentando su bambini denutriti. Questi sono bambini che stanno palesemente patendo la fame, la loro non è una dieta "vegana", bensì una dieta da fame. E come fecero già i nazisti che sperimentarono sui prigionieri, questi "ricercatori" alle dipendenze dell'industria della carne non nutrono gli affamati, non danno loro cibo a sufficienza, fanno degli assurdi esperimenti in favore dei cibi animali tentando di tramutare la cosa in un fattore politico, ma col fine ultimo di dare appoggio alle fondamenta dell'industria della carne. Perché questa industria fa esperimenti sui bambini affamati dell'Africa? Se Lindsay Allen, figura di spicco dell'industria della carne, avesse tentato di realizzare un simile esperimento negli Stati Uniti, sarebbe probabilmente stata processata e condannata per crimini contro l'umanità. Questi ricercatori sono veramente malati ed eticamente compromessi.

http://www.vegsource.com/articles2/ncbs_vegan_study.htm.