Prentice A.
MRC Human Nutrition Research, Elsie Widdowson Laboratory,
Cambridge, UK. ann.prentice@mrc-hnr.cam.ac.uk
Originale: Prentice A.
Diet, nutrition and the prevention of osteoporosis., 2004
Feb;7(1A):227-43.
OBIETTIVO: Passare in rassegna i dati disponibili su dieta e nutrizione in relazione all'osteoporosi, e fornire raccomandazioni per prevenire l'osteoporosi e, in particolare, le fratture osteoporotiche.
APPROCCIO: In prima istanza, passare in rassegna la definizione, la diagnosi e l'epidemiologia dell'osteoporosi, al fine di discutere sulle difficoltà dipendenti dall'utilizzo della densità minerale ossea nella definizione del rischio di osteoporosi in un contesto mondiale e al fine di stabilire il concetto che le fratture dovute alla fragilità ossea dovrebbero essere considerate come la fase finale della malattia. In seconda istanza, fornire una rassegna dei dati scientifici, del peso delle evidenze e delle difficoltà concettuali nell'interpretazione degli studi che mettono in relazione la dieta e la nutrizione con l'osteoporosi. Sono stati considerati i seguenti parametri: calcio, vitamina D, fosforo, magnesio, proteine e fluoro. Sono state discusse anche altre possibili influenze nutrizionali sulla salute dell'osso, come le vitamine, gli oligoelementi, gli elettroliti, l'equilibrio acido-base, i fitoestrogeni, vegetarismo e l'intolleranza al lattosio.
CONCLUSIONI: Non esistono sufficienti evidenze che mettano in relazione lo stato minerale dell'osso, il tasso di crescita o il turnover dell'osso di bambini e adolescenti ai successivi benefici a lungo termine in età anziana, e quindi non è possibile utilizzare questi indici come marker per la valutazione del rischio di fratture osteoporotiche.
Negli adulti, l'evidenza di una relazione tra l'assunzione di vari componenti della dieta e il rischio di fratture non è sufficientemente sicuro per permettere di formulare rigide raccomandazioni, con l'eccezione del calcio e della vitamina D. Per gli altri aspetti della dieta, un sempre crescente numero di studi suggerisce che le attuali raccomandazioni del mangiare sano, che includono la riduzione delle assunzioni sodio, l'aumento delle assunzioni di potassio e del consumo di frutta fresca e verdura non siano dannosi per la salute dell'osso e possano per contro esercitare un effetto protettivo.