Le diete latto-ovo-vegetariane e vegane sono perfettamente in grado di coprire i bisogni nutrizionali dei bambini dopo lo svezzamento, fermo restando che prima dello svezzamento è fortemente consigliato l'allattamento al seno e che il latte delle madri latto-ovo-vegetariane e vegane che seguano una dieta equilibrata (così come le madri onnivore devono seguire una dieta equilibrata) è un alimento completo dal punto di vista nutrizionale.

Qualsiasi sia la dieta seguita, le madri prima e durante l'allattamento devono prestare particolare attenzione ad assicurare al proprio organismo quantità adeguate di vitamina D (soprattutto tramite l'esposizione al sole); le madri vegetariane devono correttamente integrare la vitamina B12 (mediante appositi integratori). Gli acidi grassi essenziali (gli omega-3 in particolare) si trovano in olio di lino, semi di lino e noci. Può inoltre essere raccomandabile l'assunzione di 100-200 mg di DHA preformato da fonte algale (la fonte primaria di questi acidi grassi essenziali), al fine di assicurarne la disponibilità per l'organismo anche in caso di ridotto funzionamento dei meccanismi di conversione.

Anche dopo lo svezzamento l'alimentazione latto-ovo-vegetariana e vegana sono adeguate e infatti l'American Dietetic Association (ADA) ha dichiarato nel suo "Position Statement" sulle diete vegetariane che esse offrono tutti i principi nutritivi necessari alla crescita e allo sviluppo del bambino. Tale posizione è confermata da diversi studi epidemiologici su bambini latto-ovo-vegetariani e vegani non macrobiotici.

L'apporto di proteine delle diete vegetariane è perfettamente adeguato: infatti le proteine vegetali contenute in legumi, cereali e verdure contengono tutti gli aminoacidi necessari.

L'apporto di ferro, zinco ed altri oligoelementi è adeguato, in particolare se vengono inclusi nella dieta legumi in abbinamento a fonti di vitamina C (per massimizzare l'assimilazione del ferro), frutta secca e semi (noci, pistacchi, semi di zucca).

L'apporto di calcio non è un problema nemmeno nelle diete vegane, è sufficiente introdurre abbondanti quantità di vegetali ricchi di questo minerale oppure latte vegetale addizionato con calcio.

Indipendentemente dal tipo di dieta, onnivora, latto-ovo-vegetariana o vegan, è essenziale l'esposizione al sole del bambino per almeno 20-30 minuti 2-3 volte alla settimana al fine di garantire una sufficiente produzione di vitamina D. E' inoltre consigliata per tutti i bambini nei primi anni di vita l'integrazione di questa vitamina.

L'apporto di vitamina B12 va assicurato con opportuni integratori (per il bambino, dopo lo svezzamento, si può usare un prodotto in gocce, per una più comoda somministrazione).

Infine è necessario evitare di alimentare i bambini e i neonati con cibi ad alto contenuto di fibre (meglio usare cereali raffinati), favorendo l'apporto di cibi di maggior potere energetico e nutrizionale.

Per concludere, vale la pena di sottolineare che una alimentazione con un ridotto o nullo contenuto di cibi animali comporta numerosi vantaggi a lungo termine per la salute in particolare in riferimento all'incidenza delle patologie più diffuse nei paesi industrializzati (quali cancro, patologie cardiovascolari, diabete, etc).

Vorremmo in questa sede ricordare come diversi Studi rilevano che i neonati alimentati con latte vaccino hanno una maggiore probabilità di ammalarsi di diabete Tipo 1 e che l'aterosclerosi e le patologie ad essa correlate possono essere efficacemente prevenute con una alimentazione a basso contenuto di grassi saturi (quindi essenzialmente animali) fin dall'infanzia.

Inoltre una dieta a basso contenuto di cibi animali riduce i rischi legati all'esposizione della madre e del bambino a contaminanti chimici sicuramente cancerogeni come la diossina e i PCB, molto più concentrati in latte, uova, carne e pesce che nei vegetali.

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