È una credenza tanto diffusa quanto infondata che le proteine animali siano indispensabili o migliori di quelle vegetali e che quindi i vegetariani siano a rischio di carenze proteiche.

Gli studi scientifici condotti sull'argomento hanno ampiamente dimostrato che le diete vegetariane (incluse quelle vegane) sono perfettamente in grado di coprire il fabbisogno proteico di qualunque persona, anche di chi pratica sport o compie lavori pesanti, semplicemente soddisfacendo il fabbisogno energetico e consumando alimenti vegetali in modo variato. Il problema è piuttosto l'opposto, vale a dire che solitamente si assumono TROPPE proteine. Questo accade sempre nelle diete onnivore e spesso anche in quelle vegetariene.

Le proteine animali sono definite proteine "nobili", in quanto contengono tutti gli aminoacidi essenziali (gli aminoacidi cioè che non possono essere sintetizzati dall'organismo ma devono venire introdotti con la dieta) nelle proporzioni necessarie, ma bisogna ricordare che anche i vegetali contengono tutti gli aminoacidi essenziali.

Tale definizione si è rivelata infatti scientificamente infondata. Deriva da esperimenti sui cuccioli di ratto in cui non si è tenuto conto del metabolismo completamente diverso tra ratti e esseri umani: il latte materno dei ratti ha un contenuto proteico 10 volte maggiore rispetto al latte materno umano, perché i ratti crescono 10 volte più in fretta dei bambini umani. Dovremmo quindi concludere che non è corretto allattare i bambini al seno perché il latte materno contiene troppo poche proteine? Naturalmente no, così come non possiamo basare le raccomandazioni sul consumo di proteine su inutili e fuorvianti esperimenti sui ratti.

E' vero che alcune proteine vegetali hanno un contenuto relativamente basso di alcuni aminoacidi essenziali (i cereali hanno un contenuto più basso di un dato aminoacido essenziale, i legumi di un altro, le verdure di altri ancora, ecc.), ed è da qui che è nato il mito del dover "combinare" i vari cibi vegetali per ottenere tutti gli aminoacidi che ci servono.

Ma tale mito è stato abbattutto già decenni fa grazie a studi scientifici seri (non sui ratti). E' risultato che il nostro organismo mantiene un deposito di singoli aminoacidi che vengono combinati tra loro a seconda delle necessità, non serve dunque combinare nulla nei pasti. E' praticamente impossibile pianificare una dieta che sia scarsa in proteine, anche volendolo fare appositamente: se la dieta fornisce abbastanza calorie e non è formata da junk-food, ma di normali cibi vegetali, automaticamente contiene abbastanza proteine, anzi, solitamente ne contiene ben di più di quante ce ne servano e quindi l'attenzione da porre è nel non consumarne troppe.

Il vantaggio di ricavare le proteine dai cibi vegetali anziché dai cibi animali è che così facendo si possono soddisfare i propri bisogni nutrizionali senza introdurre colesterolo e grassi saturi, notoriamente deleteri per la salute e inevitabilmente presenti in tutti i cibi animali.

Inoltre, le proteine vegetali aumentando la produzione di glucagone e contribuiscono a ridurre i livelli di insulina (fattore di rischio per obesità e forse per tumori).

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