I dati scientifici ottenuti da una moltitudine di studi epidemiologici condotti negli ultimi 50-60 anni mostrano che i vegetariani e soprattutto i vegani godono di salute migliore rispetto agli onnivori.

In particolare una dieta che minimizzi (latto-ovo-vegetariana) o elimini completamente (vegana) i cibi animali è in grado di ridurre considerevolmente l'incidenza di gravi patologie croniche quali malattie cardiovascolari (ipertensione, aterosclerosi, infarto, ictus), iperlipemia, diabete, obesità, cataratta, calcolosi, malattia diverticolare, che costituiscono le principali cause di morbilità e mortalità nei paesi industrializzati.

Anche l'American Dietetic Association ha ripetutamente sancito che le diete vegetariane correttamente pianificate comportano benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie, in quanto offrono molteplici vantaggi sul piano nutrizionale, compresi ridotti contenuti di acidi grassi saturi, colesterolo e proteine animali, a fronte di più elevati contenuti di carboidrati, fibre, magnesio, potassio, acido folico ed antiossidanti, quali ad esempio le vitamine C ed E e le sostanze fitochimiche.

Infatti sono stati condotti degli studi che hanno dimostrato come questo tipo di dieta rappresenti anche uno strumento terapeutico nella gestione di malattie cardiovascolari, diabete e obesità, comportando quindi nel suo complesso vantaggi per la salute incomparabilmente superiori di quelli che sono i tanto propagandati (e infondati) rischi di "carenze".

Questo tipo di alimentazione, se condotta aderendo ad alcune semplici raccomandazioni incentrate soprattutto sulla varietà dei cibi da consumare, e sulla integrazione della vitamina B12, non comporta infatti rischi di carenze. D'altra parte la stessa vitamina B12 presente nei cibi animali proviene da un integratore, che viene usato in dosi molto più massicce nel mangime degli animali d'allevamento e solo grazie a questo la vitamina B12 si trova nei prodotti animali.

Al contrario, le patologie correlate con il consumo di alimenti animali e prevenibili quindi con misure dietetiche, sono malattie croniche che necessitano di terapie farmacologiche di lunga durata -non prive di rischi ed effetti collaterali- e/o di interventi chirurgici -non sempre risolutivi-: appare evidente a qualunque persona dotata di buon senso come tali conseguenze rendano senza dubbio preferibile un'alimentazione vegetariana, rispetto a quella tradizionale.

In definitiva, la dieta vegetariana, soprattutto nella sua variante 100% vegetale, è in grado di prevenire molte delle malattie piu' diffuse ed invalidanti presenti nella civiltà occidentale, ridimensionandone i relativi costi sanitari e sociali.

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