Sono vegetariana da circa 17 anni, mio marito lo è da circa 15 e i miei figli (una bambina di 7 anni e un maschietto di 5 anni) lo sono dalla nascita.

Per quanto possibile ci alimentiamo con prodotti da agricoltura biologica, soprattutto le poche proteine animali che consumiamo, come le uova e i formaggi, i cereali integrali, il latte di soia e quello di riso, i legumi, la frutta oleaginosa e quella secca. Ci curiamo con fitoterapia, omeopatia (più raramente), idroterapia e argilla. In questi ultimi tempi sto riflettendo sulla necessità di abbandonare del tutto le uova e il formaggio, al quale, tra l'altro mio figlio è lievemente allergico. Fino ad oggi non ho avuto problemi con la pediatra riguardo il regime vegetariano, ma quando ho accennato che vorrei provare a passare al veganismo, non mi è sembrato che ... capisse.

La seconda domanda riguarda la famiglia di mia cognata: vegetariana dall'inizio della gravidanza, con il marito vegetariano da circa 12 anni (è il fratello di mio marito) hanno una bimba nata il 23 luglio 2000. Nel tempo per mia cognata la scelta vegetariana è diventata sempre più forte, ma ora si trova a dover affrontare diverse difficoltà: a) La bimba, allattata esclusivamente al seno dalla nascita "a domanda", da circa un mese presenta un aumento ponderale scarso. b) Il pediatra di base del paesino dove essi vivono si è dichiarato del tutto contrario riguardo ad uno svezzamento vegetariano della bimba, minacciando carenze irreversibili e verificabili più avanti nella crescita perfino riguardo il quoziente intellettivo (!!). Tale medico è arrivato a dire che per lui questa convinzione (della assoluta insufficienza del regime vegetariano) è forte come una fede e che non potrà assistere mia nipote perché sarebbe come venire meno a tale fede. Mia cognata e il marito restano convinti della bontà dell'opzione vegetariana, ma in questo momento hanno sicuramente bisogno di un supporto medico pediatrico. Mi chedo anche se non sarebbe bene fornire al pediatra convinto carnivoro qualche dato e prove mediche autorevoli e convincenti.

Termino questo mio lunghissimo messaggio, sebbene avrei tante altre cose da chiedervi, con i miei più sinceri complimenti per aver costituito un sito estremamente equilibrato, utile e affidabile. Tra l'altro vi ringrazio, come cristiana avventista del 7° giorno, per aver dato uno spazio al tema della salute e del vegetarianismo che come chiesa sosteniamo da circa cento anni. [E.L.]


Risposta a cura del dr. DARIO GOLDIN, Nutrizionista

I Suoi cognati hanno perfettamente ragione nel sostenere la validità nutrizionale di uno svezzamento della loro figlia indirizzato verso un regime vegetariano.

Consiglio innanzitutto che Sua cognata verifichi i suoi liveli di Vitamina B12 e Sideremia, per essere certa che il latte che ha somministrato sinora alla bambina sia stato nutrizionalmente valido.

Se poi essi sono orientati verso una dieta vegetariana e non vegana, la gestione della nutrizione della bimba non si presenta così complicata. Tenendo fermo che il latte vaccino ed i suoi derivati vanno evitati nel primo anno di vita, perchè responsabili di microemorragie intestinali e predisponenti allo sviluppo di Diabete Insulino-dipendente, possono essere utilizzati in questo periodo altri nutrienti (uno schema di questo approccio è reperibile nell'articolo del Dr. Proietti: Alimentazione Bio a casa ed a scuola).

Il bambino ha un elevato fabbisogno calorico, da soddisfare con carboidrati e alimenti ad elevato contenuto lipidico, acidi grassi omega-3 inclusi (frutta secca, olio di lino, olii vegetali e dopo il primo anno formaggio stagionato). Inoltre necessita di Vitamina B12, Ferro e Vitamina D (gli altri nutrienti sono facilmente reperibili nei cibi di origine vegetale). Attualmente sono reperibili sul mercato latti di soia, succhi di frutta e cereali per colazione, oltre a vari snack, arricchiti con questi principi nutritivi (tenga presente che solitamente sono indicati come percentuale di RDA -cioè di dose giornaliera raccomandata- per quantità di prodotto).

Inutile dire che un uso attento rende rapidamente maneggevoli questi cibi supplementati, in modo da assumere quantità che forniscano il 100% della RDA per ogni principio nutritivo.

E' importante anche che, viste le dimensioni dello stomaco del bambino, gli alimenti ricchi di fibre vengano limitati, in quanto possono dare sazietà prima che venga raggiunto l'adeguato introito calorico.

E' comunque consigliabile che mettiate a punto per la bambina un vostro schema dietetico, da sottoporre poi per eventuali aggiustamenti ad un Nutrizionista.

Ai poco informati, scettici e contrari fate presente che l'American Dietetic Association, l'associazione americana di Nutrizionisti più prestigiosa al mondo, ha giudicato che "le diete vegetariane e vegane correttamente bilanciate sono salutari, adeguate per ogni fase del ciclo vitale, incluse gravidanza ed allattamento, soddisfano le esigenze nutrizionali di neonati, bambini ed adolescenti e garantiscono una crescita normale, oltre a comportare benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie" (Positition of the American Dietetic Association: Vegetarian Diets).

Sul nostro sito, come avrà avuto modo di verificare, stiamo raccogliendo tutto il materiale di natura scientifica disponibile a favore del vegetarismo.