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Da circa 4 mesi ho eliminato dalla mia dieta tutti i latticini, in quanto dopo l'assunzione di yogurt o formaggio avevo sempre moltissima sete. I benefici di tale dieta senza latte si sono manifestati subito, con perdita di peso e calo della ritenzione idrica.
Ho poi letto vari articoli sul latte e mi sono convinta definitivamente a non farne mai uso.
La questione riguarda però mia figlia: ho una bambina di 9 mesi, e ovviamente desidero per lei la miglior alimentazione possibile; al proposito mi chiedevo quindi:
1) al compimento dell'anno di età, quando tutti i pediatri inseriscono il latte vaccino, cosa potrò dare alla mia bimba? (per ora beve circa 350 ml al giorno dei solito latte in polvere formulato)
2) Quando si può iniziare a somministrare il latte di soia?
3) Mi é sorto questo dubbio: siccome per ora non le ho mai dato formaggi (e non intenderei darle nemmeno il latte vaccino), non é che così facendo sono io stessa che le creo una non tolleranza al lattosio? Ossia, che succederà quando fra qualche anno vorrà il gelato o qualche merendina (ahimè) come tutti i suoi amichetti? [E.M.]
Risposta a cura della dott.ssa MICHELA DE PETRIS, Specialista in Scienza dell'Alimentazione
E' possibile introdurre i latti vegetali di riso, avena e mandorla già a partire dallo svezzamento (si incomincia verso i 6 mesi) per la preparazione delle pappe di cereali e per le merende; per il latte di soia è meglio aspettare l'anno di età compiuto perché può dare problemi di allergia nei bimbi predisposti.
L'intolleranza a latte e derivati è dovuta alla minor produzione (fino all'assenza totale) dell'enzima lattasi deputato alla digestione del lattosio, lo zucchero presente nel latte animale. La lattasi è ben sintetizzata nel lattante che si nutre principalmente di latte; con l'introduzione di cibi diversi dal latte materno (o adattato) viene prodotta sempre meno.
Non è detto che l'introduzione di cibi contenenti lattosio possa scatenare intolleranza, dipende molto dalla capacità residua intestinale di produrre l'enzima e dalla quantità di latte o derivati che assume. Certo è che la scomparsa della lattasi è un processo del tutto fisiologico che fa capire come l'adulto ed il bambino, terminato lo svezzamento, non siano fatti per assumere e digerire alimenti contenenti lattosio.
In commercio c'è già una vasta gamma di prodotti senza lattosio: biscotti, merendine, gelati... c'è solo l'imbarazzo della scelta.