dr.ssa Denise Filippin, Biologa Nutrizionista

E' stato di recente preparato un dossier, a cura della dottoressa Denise Filippin (Biologa Nutrizionista), in cui si intende fare il punto sul problema dell'allergia al nichel, sulla base della più recente letteratura scientifica, in relazione all'adozione di un'alimentazione 100% vegetale.

In particolare ci si sofferma sulla forma denominata Sindrome da Allergia Sistemica al Nichel (SNAS), i cui sintomi possono essere gastrointestinali (dolore addominale, diarrea, vomito, gonfiore addominale, meteorismo, acidità, nausea, ecc.), respiratori (rinite e asma), neurologici (mal di testa), generalizzati (febbre, fibromialgia, dolore alle articolazioni, fatica cronica).

E' erroneamente diffusa la credenza che chi soffre di tale allergia "non possa" seguire un'alimentazione 100% vegetale: mostreremo che non è così, perché i cibi che conviene escludere non sono poi molti - e vanno esclusi anche nella dieta onnivora, non c'è differenza - ed inoltre è piuttosto opinabile che cosa si intenda per cibi "ad alto contenuto di nichel".

Esistono varie "liste di cibi ad alto contenuto di nichel" che risultano in realtà non affidabili, obsolete e ben poco scientifiche e occorre dunque evitare di fare affidamento su di esse.

L'aspetto davvero importante è che i sintomi legati al nichel assunto con la dieta sono molto variabili tra una persona e un'altra e quindi la "dose massima" per non incorrervi è altrettanto variabile. Deve sempre essere tenuto presente che uno stesso alimento responsabile di sintomi in un individuo spesso non comporta alcun sintomo in altre persone affette dalla stessa allergia.

Per questo è necessario che ciascuno faccia delle prove nel consumare i vari cibi e semplicemente eviti quelli che creano problemi o li consumi in minor quantità. Si tenga conto che si tratta di sintomi che, comunque, non sono certo pericolosi come può essere l'ingestione di glutine in un celiaco e sono solo transitori, quindi fare delle prove non è né pericoloso né problematico, ma è anzi utilissimo per migliorare il proprio benessere.

In aggiunta, un controllo sulla quantità di nichel assunta con la dieta pare non avere effetto su tutti i sintomi: ha effetti preventivi verso i sintomi cutanei e gastrointestinali ma sembra non portare miglioramenti nei sintomi respiratori e neurologici.

Non vi è, in definitiva, una maggior difficoltà per un vegan rispetto a un onnivoro, quando si soffre di allergia al nichel, in quanto anche un'alimentazione onnivora si deve basare principalmente sul consumo di vegetali (nessuno mangia solo carne, pesce, latticini e uova e chi provasse a farlo incorrerebbe in danni ben più gravi dei sintomi dell'allergia) e quindi in entrambi i casi occorrerà imparare quali escludere e che quantità massima consumare di ciascuno.

Esistono inoltre dei trattamenti che possono mitigare di molto i sintomi, come il trattamento iposensibilizzante orale oppure quello basato sul consumo di lactobacilli per ripristinare la flora batterica (questo per il caso di sintomi gastrointestinali).

Le indicazioni pratiche del dossier

Il dossier "Nichel e alimentazione vegana" include una dettagliata tabella di cibi vegetali e relativo contenuto di nichel in microgrammi per 100 g di alimento e fornisce anche un menù di esempio, oltre ad analizzare in modo approfondito lo stato dell'arte sulle conoscenze dell'allergia al nichel legata all'alimentazione.

Le indicazioni pratiche fornite partono dalla constatazione che l’allergia sistemica al nichel presenta una forte variabilità individuale, sia nei sintomi sia nella tolleranza agli alimenti e la persona affetta, dopo un primo periodo di eliminazione di alcuni alimenti, potrà valutare i cibi meglio tollerati cercando di variare il più possibile la propria alimentazione.

Chi presenta la sindrome da allergia sistemica al nichel (SNAS) può trarre comunque beneficio dall’adozione delle seguenti abitudini:

  • Evitare i cibi considerati ad alto contenuto di nichel: arachidi, fagioli, lenticchie, piselli, soia, avena, cacao (e cioccolato), noci e nocciole, farina integrale.

  • Evitare gli integratori vitaminici contenenti nichel

  • Evitare il cibo in scatola

  • Preferire riso, frumento raffinato, patate, cavoli e cetrioli

  • Tra i frutti banane, mele e agrumi

  • Tè e caffè possono essere consumati, con moderazione

  • Evitare utensili nichelati per cucinare o servire le pietanze

  • Evitare di bere o di utilizzare per cucinare la prima acqua che esce dal rubinetto la mattina

  • Evitare Il fumo di sigaretta, ogni sigaretta contiene 1-3 microgrammi di nichel

  • Consumare cibi ricchi di vitamina C, contrastano l’assorbimento del nichel

  • Consumare cibi ricchi di ferro ed evitare di incorrere in anemia da carenza di ferro, situazione nella quale il corpo tende a trattenere maggiormente il nichel

Scarica il dossier completo "Nichel e alimentazione vegana".

Published Online: 2 Jul 2016 -- Copyright © by SSNV / All rights reserved.