di Kathrynne Holden, MS, RD

Traduzione a cura di Luciana Baroni -- (Versione Originale)
Fonte: Manoscritto fornito dall'Autrice, Copyright 2001

Kathrynne Holden, MS, RD, è l'autrice di "Eat Well, Stay Well with Parkinson's Disease" (Mangia bene e stai bene con il Morbo di Parkinson) e "Parkinson's Disease: Guidelines for Medical Nutrition Therapy" (Morbo di Parkinson: Linee Guida per la Terapia Medica e Nutrizionale). Potete visitare il suo sito web all'URL: www.nutritionucanlivewith.com

Fave e MdP

Negli ultimi anni sono stata sempre più di frequente consultata per informazioni sulle fave quale fonte di Levodopa. E' chiaro che molti pazienti stanno provando ad assumere fave senza conoscerne a fondo le proprietà. Questo articolo è stato concepito per dare risposta alle domande sorte sulle fave e la MdP. Spero che potrà apportare un po' di chiarezza su alcune nozioni ancora confuse riguardanti questi legumi, e stimolare i pazienti a discuterne l'utilizzo con i propri Medici e Dietisti.

Questa leguminosa è denominata "Fava", Faba, (in inglese anche Broad Bean e Horse Bean). Il suo nome botanico è "Vicia Faba". Ci sono molte specie di fave; la "Faba Major" è il tipo che ci interessa. Cresce con un lungo bacello, come un fagiolo verde gigantesco, con all'interno semi larghi e piatti. E' da migliaia di anni utilizzata come alimento in tutto il mondo, specialmente nelle regioni Mediterranee.

In che modo le fave sono in relazione con la MdP?

Le fave contengono Levodopa, la medesima sostanza chimica contenuta nel Sinemet, Madopar (e Dopar e Larodopa negli USA, NdT), ed altri farmaci a base di Levodopa utilizzati per il trattamento della MdP. Infatti l'intera pianta, comprensiva di foglie, gambo, bacello e semi immaturi, contiene Levodopa.

La quantità di Levodopa è altamente variabile, a seconda della specie di fava, della zona geografica di crescita, delle condizioni del terreno, delle precipitazioni, e di altri fattori. Pare comunque che il bacello giovane ed i semi immaturi (verdi) al suo interno contengano la maggior quantità di Levodopa, mentre i semi maturi o secchi ne conterrebbero poca. Tre once (circa 84 gr. o ½ tazza*) di fagioli freschi verdi di fava, o tre once di fagioli verdi di fava in scatola, scolati, possono contenere intorno ai 50-100 mg di Levodopa. Usando il bacello giovane assieme ai semi, è possibile ottenere una quantità di Levodopa più elevata che nei soli semi freschi.

Quali effetti esercitano i semi di fava sulla MdP?

Studi limitati hanno mostrato che la Levodopa contenuta nei semi di fava può aiutare a controllare i sintomi della MdP, esattamente come i farmaci che contengono questa sostanza. Infatti, alcuni pazienti riferiscono che gli effetti positivi delle fave durerebbero di più rispetto agli effetti ottenuti dai farmaci. Alcuni Ricercatori sono convinti che le fave possano contenere altri principi, oltre alla Levodopa, che potrebbero coadiuvarne l'effetto.

Comunque, sebbene alcuni pazienti riferiscano effetti positivi, altri non derivano alcun effetto antiparkinson dall'assunzione dei semi di fava; ed ancora, alcuni soggetti riportano la comparsa di effetti collaterali quali nausea e discinesie. Ulteriori Ricerche sono quindi necessarie per determinare il grado di efficacia dei semi di fava.

Ci sono problemi correlati all'assunzione dei semi di fava?

Sì, bisogna essere a conoscenza di alcuni problemi:

Contenuto variabile di Levodopa. Dal momento che le piante di fava contengono quantità variabili di Levodopa, è possibile si verifichi un eccesso od un'insufficiente assunzione di Levodopa. Se la Levodopa è insufficiente, non si ottiene il controllo dei sintomi della MdP; un eccesso di Levodopa può causare sintomi da sovradosaggio, quali discinesie, soprattutto se contemporaneamente vengono assunti altri farmaci antiparkinsoniani. Inoltre la Levodopa può causare nausea in alcuni individui.

Allergie. I semi di fava crudi possono provocare una reazione allergica in alcuni individui, con malessere generale e, raramente, coma. La cottura dei fagioli può prevenire le reazioni allergiche.

Uso degli anti-MAO (Inibitori delle Monoaminossidasi, IMAO). Va menzionata l'assunzione di fave nei pazienti in terapia con farmaci anti-MAO. Questi farmaci sono: Isocarbazide (Marplan); Fenelzina (Nardil, non in uso in Italia); Tranilcipromina (Parnate negli USA, Parmodalin in Italia): Selegilina (Deprenyl, Carbex, Eldepryl negli USA; Jumex, Seledat, Egibren in Italia).

Gli anti-MAO, assunti in associazione con amine vasoattive (cibi ricchi in Dopamina, Tiramina e Feniletilamina) possono provocare pericolose e talora fatali crisi ipertensive. La Levodopa, presente nei farmaci o nelle fave, si può convertire nel circolo ematico in Dopamina. Va sottolineato che la Selegilina è un tipo particolare di sostanza anti-MAO (inibitore esclusivamente delle MAO di tipo B), e nelle dosi comunemente assunte dai pazienti Parkinsoniani (10 mg/die) non viene considerata rischiosa quando utilizzata in associazione alla Dopamina. Comunque, i soggetti in terapia con anti-MAO dovrebbero valutare l'opportunità di assumere cibi contenenti amine vasoattive con i propri Medici e Dietisti.

Favismo (deficit di G6PD, Glucosio-6-Fosfato-Deidrogenasi). Il Favismo è una malattia ereditaria caratterizzata dalla mancanza di un enzima, la G6PD. Quando questi soggetti assumono fave, sviluppano una crisi di anemia emolitica. Questa anemia è responsabile delle rottura (emolisi, NdT) dei Globuli Rossi con ostruzione dei vasi sanguigni. Quando l'arresto di flusso si verifichi nei reni, può provocare insufficienza renale e morte. Sebbene il Favismo venga solitamente diagnosticato già in età infantile, può presentarsi anche gli individui adulti.

Il deficit di G6PD è raro, e colpisce soprattutto i soggetti di origine Mediterranea, Africana e Sudest-Asiatica, ma altri soggetti possono pure esserne affetti. Il Vostro Medico può prescriverVi un test di laboratorio per lo screening di questa malattia, in modo da determinare l'eventuale appartenenza ai soggetti a rischio. Essere portatore di deficit di G6PD richiede che il Vostro Dietista Vi aiuti ad individuare gli altri cibi dei quali dovete preoccuparVi, ed a programmare dei menù sicuri e sani. Per ulteriori informazioni sul Favismo, consultate Resources, alla fine dell'articolo.

Se siete affetti da MdP, dovreste mangiare fave?

Molti pazienti affetti da MdP possono trarre beneficio dall'assunzione di semi di fava. Chi desideri provarne l'effetto, è bene che ne discuta prima con il proprio Medico. Oltre all'utilizzo di farmaci anti-MAO ed al rischio di Favismo, il Vostro Curante potrebbe ravvisare la necessità di aggiustare la posologia od i tempi di assunzione della terapia antiparkinson.

Se in accordo con il Vostro Medico decidete di provare ad utilizzare le fave, probabilmente Vi verrà consigliato di iniziare con un piccolo quantitativo di questi legumi, per valutarne l'efficacia dose-correlata, ammesso che funzionino. Un'oncia al dì (circa 28 grammi, o 2 cucchiai* di legumi) è probabilmente la dose iniziale corretta per la maggioranza dei pazienti. Dopo una settimana, va valutato se un qualche effetto ci sia stato, oppure no, ed in assenza di effetto il Vostro Curante potrebbe suggerirVi di aumentare la quantità giornaliera di fave. Se con le fave riuscite ad ottenere un miglioramento dei sintomi della MdP, è possibile che il Vostro Curante voglia aggiustare la posologia degli altri farmaci antiparkinson.

Con che frequenza vanno assunte le fave?

Sono disponibili pochissime informazioni per rispondere con precisione a questa domanda; anche perché ogni individuo affetto da MdP è differente dagli altri ed ha un diverso fabbisogno farmacologico. Alcuni pazienti riferiscono che mezza tazza* (4 once, 112 grammi) di fave al giorno, od a giorni alterni, darebbe buoni risultati. Bisogna iniziare con piccole quantità, aumentarle gradualmente con la supervisione del Curante, fino al raggiungimento della dose di fave che, in combinazione o meno con la terapia medica antiparkinson, dia i migliori risultati per il paziente.

Anche se l'assunzione di fave porta dei vantaggi clinici, bisogna evitare di mangiarne troppe. Se Vi saziate di fave, non potrete assumere altri cibi, e perderete i benefici per la salute che questi potranno procurarVi. Un Dietista potrà assisterVi nella pianificazione di menu che includano fave ma che possano soddisfare al meglio anche le altre Vostre diverse necessità personali.

Dove si possono trovare le fave?

[questo paragrafo si riferisce alla distribuzione negli USA, NdT]

I bacelli freschi e/o le fave verdi sono reperibili in stagione presso venditori di prodotti ortofrutticoli ed alcuni negozi specializzati. Possono essere in vendita anche presso i negozi di prodotti Mediorientali, alcuni supermercati e consorzi agricoli. Le drogherie possono su richiesta ordinare i bacelli freschi od i semi in stagione, oppure gli stessi surgelati, o le fave verdi in scatola, come quelle prodotte da Krinos o da Cortas. RicordateVi di specificare "fave verdi", non secche o mature. Per ulteriori informazioni, consultale il paragrafo Resources.

Informazioni nutrizionali sulle fave

Oltre alla Levodopa, le fave sono ricche di altri validi principi nutritivi. I bacelli con i semi sono una buona fonte di Ferro, Magnesio, Potassio, Zinco, Rame, Selenio, e molte Vitamine. Anche i semi da soli sono validi, tre once e mezzo (98 grammi) di legumi freschi cotti contengono 56 calorie, 20 grammi di Carboidrati, 5 grammi di Proteine, 2 grammi di Fibre, e non trascurabili quantità di Ferro, Magnesio e Vitamina C.

Come vanno preparate le fave?

I bacelli, con i semi all'interno, sono un ottimo cibo quando sono molto giovani, prima che si formi un "filo"lungo uno dei lati. Possono essere cotti al vapore o lessati finché diventino teneri. Vanno conditi con olio di oliva, burro, succo di limone, sale e pepe e serviti come contorno vegetale, tipo i piselli.

Per utilizzare i semi verdi freschi, estraete i legumi dal bacello, come per i piselli verdi. Indi lessateli o cuoceteli al vapore finché diventino teneri, solitamente da 2 a 10 minuti, a seconda delle dimensioni e dell'età sei semi. Aggiungere burro, sale e pepe, od il Vostro condimento preferito, e servire come contorno. E' pure possibile aggiungere all'insalata i semi cotti. Se i fagioli Vi sembrassero troppo duri, cuoceteli per 8-10 minuti, poi raffreddateli e togliete la cuticola esterna; se necessario, cuoceteli ancora per qualche minuto. Alcune persone preferiscono mangiarli con la cuticola, altri la trovano troppo dura.

In conclusione, le fave sono un alimento eccellente, e possono pure aiutare a controllare alcuni sintomi della MdP. Discutetene l'uso con il Vostro Curante e con un Dietista. Alla Vostra buona salute!

NdT: Si fa presente che l'indicazione di grandezze quali "cucchiaio" e "tazza" non va considerata in modo approssimativo, ma rappresenta quantità precise, descritte nelle tabelle di conversione

RESOURCES (Fornitori)

(Assicuratevi di richiedere fave Verdi od immature, sia che si tratti dei semi che dell'intero bacello. I bacelli possono esser freschi o surgelati; i semi possono essere freschi, surgelati od in scatola).

The International Gourmet
32907 Mesa Drive
Lake Elsinore, CA 92530
Ph. 909-471-1969
Fax. 909-245-3683
http://www.intlgourmet.com
Fornisce semi di fava freschi (in stagione), verdi surgelati (immaturi), o verdi in scatola (immaturi).

RiceAndBean.Com
123 Lexington Ave.
New York 10016
http://www.riceandbean.com/
Tel: 212-685-3451
FAX: 212-683-8458
Email : sales@kalustyans.com
Fornisce CORTAS (Fave verdi - Vicia Faba)

SHAMRA.COM
2650 University Blvd.
Wheaton, MD 20902
Maryland: (301) 942-9726
USA: (800) 880-6062
Fax: (240) 337-6468
http://www.shamra.com/
Fornisce:
KRINOS - Fave cotte - Vicia Faba (note pure come Green Fava Beans) 24 once.
CORTAS - Fave cotte verdi. Preparazione: Scaldare il contenuto e servire assieme a riso. Ingredienti: Fave (Vicia Faba), acqua, sale ed acido citrico. Importate dal Libano, 30 once.

Per informazioni sul Favismo:

Centers for Disease Control and Prevention
1600 Clifton Rd.
Atlanta, GA 30333
U.S.A
(404) 639-3311
1-800-311-3435
http://www.cdc.gov/netinfo.htm

Deficit di G6PD
http://www.bioinf.org.uk/g6pd/

References

  1. Burbano C, Cuadrado C, Muzquiz M, Cubero JI Variation of favism-inducing factors (vicine, convicine and L-DOPA) during pod development in Vicia faba L, Plant Foods Hum Nutr 1995 Apr;47(3):265-275.
  2. Rabey JM, Vered Y, Shabtai H, Graff E, Korczyn AD Improvement of parkinsonian features correlate with high plasma levodopa values after broad bean (Vicia faba) consumption, J Neurol Neurosurg Psychiatry 1992 Aug;55(8):725-727.
  3. Rabey JM, Vered Y, Shabtai H, Graff E, Harsat A, Korczyn AD Broad bean (Vicia faba) consumption and Parkinson's disease, Adv Neurol 1993;60:681-684.
  4. Apaydin H, Ertan S, Ozekmekci S Broad bean (Vicia faba)--a natural source of L-dopa--prolongs "on" periods in patients with Parkinson's disease who have "on-off" fluctuations, Mov Disord 2000 Jan;15(1):164-166.
  5. Nutritional Anemias (from Clinical Nutrition and Dietetics, 2nd ed., edited by Frances J. Zeman). Macmillan Publishing Co., NY NY, 1991. Favism, pp. 698-99.
  6. Glucose-6-Phosphate Dehydrogenase Deficiency (from Hematology, edited by W.J. Williams, E. Beutler, A.J. Erslev, and M.A. Lichtman). New York: McGraw-Hill 1990, p. 591-606.
  7. Mehta A, Mason PJ, Vulliamy TJ Glucose-6-phosphate dehydrogenase deficiency, Baillieres Best Pract Res Clin Haematol 2000 Mar;13(1):21-38.

Published Online: 3 Sep 2001 (ultima revisione 2015) -- Copyright © by SSNV / All rights reserved.