di David C. Nieman, DrPH

Tratto da Vegetarian Nutrition & Health Letter Vol.3 n.1, January 2000, pubblicato dalla Loma Linda University (Versione Originale)
Traduzione a cura di Giulia Rizzi e Luciana Baroni.

Il Dr. David C. Nieman è professore di Scienza della salute ed educazione fisica alla Appalachian State University di Boone, N. Carolina.

L'incredibile Sistema Immunitario

Sin dalla nascita, siamo esposti ad un continuo attacco da parte di batteri, virus ed altri agenti patogeni. Senza uno "scudo" efficace, ciascuno di noi soccomberebbe presto alle malattie infettive ed al cancro. Nella lotta contro gli agenti microbici, siamo in grado di proteggerci grazie ad un complesso arsenale di misure di difesa, denominato nella sua globalità come Sistema Immunitario.

Il Sistema Immunitario è molto versatile ed è in grado di produrre un'enorme varietà di cellule e molecole in grado di riconoscere ed eliminare un'infinita varietà di invasori. All'interno del Sistema Immunitario vengono distinte due unità funzionali:

  • L'Immunità congenita, cioè la resistenza di base alle malattie, con la quale siamo nati, che agisce come una prima linea di difesa. Essa include le barriere alle infezioni, come la pelle, le mucose e la temperatura corporea. Include anche agenti chimici quali l'Interferone, e cellule come le cellule killer naturali ed i neutrofili che sono in grado di inglobare, uccidere e digerire i microrganismi.

  • L'Immunità acquisita, denominata pure Immunità specifica, che produce una reazione specifica nei confronti di ciascun agente infettivo che viene poi "memorizzata" dal Sistema Immunitario. La risposta immunitaria acquisita viene attivata quando il Sistema Immunitario congenito non riesce a debellare un agente patogeno. La risposta immunitaria acquisita agisce tramite cellule speciali denominate linfociti-B e linfociti-T, che producono una grande varietà di agenti chimici specializzati, denominati anticorpi e citochine. Le cellule T sono in grado di attaccare direttamente altre cellule.

Le Cellule Immunitarie dipendono dai nutrienti assunti

Nel feto in corso di sviluppo e nei primi mesi di vita, la nutrizione svolge un ruolo essenziale per lo sviluppo del Sistema Immunitario. E' noto da tempo che i bambini malnutriti mostrano un rischio elevato di incorrere in infezioni gravi, rischiose per la vita stessa [1]. La mancanza di calorie e proteine influisce negativamente su tutti i componenti del Sistema Immunitario [1-3]. L'anoressia mentale è pure stata collegata ad un malfunzionamento del Sistema Immunitario [4].

Nel corso di tutta la vita, sono necessari determinati nutrienti per favorire una buona risposta immunitaria [2]. Zinco, Ferro, Rame, Selenio, Vitamine A, B6, C ed E svolgono tutti dei ruoli chiave nel mantenimento di funzioni immunitarie ottimali [1-3]. La maggior parte di tali nutrienti si trova soprattutto in frutta, verdura, cereali integrali, noci e semi oleosi.

Le ricerche in corso stanno focalizzandosi sul ruolo di deficienze di specifici nutrienti e di integratori dietetici sulla funzionalità del Sistema Immunitario, in una vasta gamma di soggetti umani, inclusi anziani, bambini ed adulti di Paesi in via di sviluppo, pazienti affetti da HIV, pazienti con disordini alimentari, ed adulti sani.

Antiossidanti e Funzione Immunitaria

Le cellule immunitarie possono venire danneggiate dall'esposizione all'Ossigeno - un processo denominato ossidazione - che produce dei composti altamente nocivi denominati radicali liberi. Un apporto adeguato di antiossidanti come le Vitamine A ed E, e di vari fitochimici, può aiutare a prevenire questi danni [5]. L'equilibrio tra antiossidanti e ossidanti (composti responsabili del danno ossidativo) nella dieta è importante per la funzione delle cellule immunitarie [6]. Vari Studi hanno rilevato come diete ricche in sostanze nutritive dotate di proprietà antiossidantì siano correlate ad una ridotta incidenza di cancro. Tale legame può dipendere in parte dalla spinta immunitaria riferibile agli antiossidanti.

Nutrizione ed Immunità nell'Anziano

La necessità di un introito ottimale di nutrienti ed antiossidanti per mantenere sano il Sistema Immunitario è in particolar modo importante negli anziani [6-11]. L'immunodeficienza associata alla senescenza (talora denominata immunosenescenza) è in parte responsabile dei problemi della vecchiaia. In particolare, alcuni soggetti sviluppano un calo del numero di cellule-T. Le persone anziane sono più soggette a molte infezioni, malattie autoimmunitarie e cancro, rispetto ai giovani adulti. La formazione di radicali liberi aumenta nella vecchiaia e contribuisce, almeno in parte, a questo fenomeno.

Due Studi hanno dimostrato che un'integrazione giornaliera con basse-moderate dosi di alcuni nutrienti migliora la funzionalità immunitaria negli individui anziani sani [12, 13]. Integrazioni a lungo termine con beta-carotene (50 mg a giorni alterni per 10-12 anni) sono risultate correlate ad una migliorata attività delle cellule killer naturali in anziani sani di sesso maschile [11]. Supplementi a base di Vitamina E sono risultati strettamente associati ad un miglioramento della funzionalità immunitaria in soggetti anziani anche quando questi presentavano un normale status di Vitamina E [7, 14]. Altri studi indicano che la Vitamina E gioca un ruolo importante nel mantenimento della funzionalità del Sistema Immunitario. Anche una deficienza non rilevante di Vitamina E indebolirebbe la risposta immunitaria, mentre un'integrazione con dosi superiori a quelle raccomandate la migliorerebbe. La RDA corrente per la Vitamina E può non essere sufficiente a mantenere una ottimale funzionalità del Sistema Immunitario in indivudui anziani.

I vegetariani hanno una immunità migliore?

Molto pochi sono gli Studi che hanno messo a confronto la funzionalità immunitaria nei vegetariani con quella dei non-vegetariani. Uno Studio su 22 vegetariani e 22 non-vegetariani non ha riscontrato differenze nell'attività delle cellule killer naturali [17]. Similmente, in uno Studio su otto atleti maschi che consumavano una dieta latto-ovo-vegetariana o ad elevato contenuto di carne, non sono state riscontrate differenze nell'attività delle cellule killer naturali o nella funzionalità delle cellule-T [18]. In uno Studio su 80 donne con abitudini alimentari differenti, non è stata evidenziata alcuna correlazione tra introito di prodotti animali ed immunità [19]. Nemmeno uno Studio recente della Loma Linda University, che ha confrontato 25 vegani con 20 non-vegetariani ha rilevato alcuna differenza nella funzione delle cellule killer naturali e delle cellule-T [20].

Questi dati sono sorprendenti, dal momento che gli Studi dimostrano un legame tra costituenti delle piante come gli antiossidanti -che sono più elevati nelle diete vegetariane- e funzionalità immunitaria. Paragonati ai non-vegetariani, i vegetariani hanno tipicamente un introito maggiore di frutta e verdura, sostanze nutritive con proprietà antiossidanti, e fitochimici, tutti ugualmente importanti per un adeguato funzionamento del Sisitema Immunitario. I vegetariani assumono inoltre più prodotti a base di soia, che possono avere effetti positivi sull'immunità. Sebbene i risultati siano attualmente solo speculativi, gli isoflavoni della soia hanno dimostrato in Studi di laboratorio di possedere la capacità di stimolare l'attività delle cellule killer naturali [21, 22]. Nei topi, l'isoflavone denominato daidzeina ha dimostrato di essere in grado di migliorare l'immunità cellulo-mediata [23].

I vegetariani hanno anche un introito maggiore di fitosteroli (steroli di origine vegetale), che possono pure migliorare la funzionalità immunitaria [24]. Infine, i vegetariani hanno livelli più bassi di certi composti come il Ferro che potrebbe agire come pro-ossidante.

Molte sono le possibili spiegazioni della mancanza di dimostrati benefici da parte della dieta vegetariana. I soggetti studiati sinora sono stati individui aduti di età giovane-intermedia, ma i benefici sul Sistema Immunitario da parte di una dieta a base di alimenti vegetali potrebbero emergere solamente durante lo stress dell'età anziana. Sebbene si tratti di una teoria ancora controversa, alcuni immunologi della nutrizione sostengono che sia necessaria un'integrazione di nutrienti in eccesso rispetto a quelli che si possono ottenere dalla dieta, per ottimizzare la funzionalità immunitaria, specialmente in età anziana [9, 10, 14]. Comunque, tale raccomandazione attende i risultati di molti Studi in corso, riguardanti l'efficacia e la sicurezza dei supplementi nutrizionali. Sussistono potenziali problemi per la salute associati ad assunzioni molto elevate di alcune Vitamine e minerali, e gli eccessi alimentari di un nutriente possono avere un effetto negativo sull'assorbimento e l'utilizzazione di un altro nutriente.

I dati attualmente disponibili suggeriscono fortemente che i vegetariani anziani che abbiano consumato una vasta gamma di vegetali per la maggior parte della loro vita dovrebbero possedere una funzionalità immunitaria migliore, rispetto ai non-vegetariani. Al momento sono auspicabili ulteriori ricerche atte a valutare la funzionalità immunitaria nei soggetti anziani vegetariani e non-vegetariani.

Diete vegetariane e sistema immunitario: spazio per miglioramenti?

E' sorprendente che gli Studi non abbiano trovato una miglior immunità tra i vegetariani, nonostante il loro più elevato introito di antiossidanti e forse di altri importanti composti. E' possibile che alcune diete vegetariane siano carenti di fattori importanti per una corretta funzionalità del Sistema Immunitario? La risposta potrebbe essere "sì".

Paragonati agli onnivori, i vegetariani tendono ad avere minori introiti di Zinco, Vitamina B12, ed acidi grassi omega-3, tutti elementi importanti per l'integrità del Sistema Immunitario.

In uno Studio, supplementi di Vitamina B12 aumentavano l'attività delle cellule killer naturali nelle persone affette da carenza di Vitamina B12 [25]. Naturalmente, la carenza di Vitamina B12 è rara persino tra i vegani, ma sia i vegani che i latto-ovo-vegetariani tendono ad avere livelli plasmatici di Vitamina B12 più bassi, rispetto agli onnivori. Negli anziani, può essere necessaria un'integrazione di Vitamina B12 per mantenerne livelli ematici normali. Non è chiaro se livelli bassi ma ancora normali di Vitamina B12 compromettano l'immunità.

I vegetariani hanno anche introiti di Zinco inferiori a quelli degli onnivori, sebbene i loro livelli ematici siano simili [26]. Ad ogni modo, i livelli sierici di Zinco possono non essere i migliori indicatori dello status (dello Zinco dell'organismo, NdT). In uno Studio su soggetti anziani condotto a Roma, venivano loro somministrati supplementi a base di Zinco, Zinco più Vitamina A, o placebo. L'immunità cellulo-mediata era più valida nei soggetti ai quali erano stati somministrati solamente supplementi a base di Zinco [26].

Infine, a causa dei loro effetti su composti ormono-simili, le prostaglandine, e su regolatori della funzionalità cellulare, le citochine, gli acidi grassi omega-3 possono migliorate l'immunità [28]. Le diete vegetariane sono spesso carenti in acidi grassi omega-3.

Conclusioni: una dieta vegetariana, grazie al suo elevato contenuto di antiossidanti e forse grazie all'assunzione di cibi come la soia, può offrire dei benefici sulla funzionalità del Sistema Immunitario. Ma molti vegetariani possono dover modificare la loro dieta per renderla più sana possibile. Per migliorare il vostro Sistema Immunitario, assicuratevi di assumere molti cibi ricchi di Zinco, e di includere ogni giorno delle fonti di acidi grassi omega-3 nella vostra dieta. Inoltre, i vegani, e anche forse i latto-ovo-vegetariani, dovrebbero assicurarsi di assumere adeguate dosi giornaliere di Vitamina B12.

References

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Published Online: 5 Feb 2001 (Ultima revisione 2015) -- Copyright © by SSNV / All rights reserved.