AGGIORNAMENTO del 20 febbraio 2020

Abbiamo il piacere di annunciare a tutti i genitori preoccupati che la situazione sul tema delle mense scolastiche e ristorazione collettiva non è peggiorata, come si temeva dalla formulazione fumosa delle nuove linee guida, ma rimane valida l'attuale normativa.

Leggi il nostro comunicato sul tema del 20 febbraio 2020.

Gennaio 2020

Mense scolastiche e ristorazione collettiva: quattro domande al Ministero della Salute, quattro ragioni per modificare con urgenza la nuova proposta di linee guida, nel rispetto dei diritti dei cittadini.

Lettera aperta

Al Ministero della Salute
Al Ministero dell'Ambiente
Al Ministero delle Politiche Agricole

E, p.c.
Al Presidente della Repubblica
Al Presidente del Consiglio dei Ministri

L'associazione Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana SSNV chiede un urgente intervento affinché siano rispettati i diritti dei cittadini e siano evitate le imposizioni e discriminazioni introdotte nella nuova proposta di linee guida per la ristorazione collettiva (in particolare quella scolastica)[1].

SSNV è un'associazione di medici, nutrizionisti, dietisti e altre figure professionali competenti nel campo della nutrizione a base vegetale che da vent'anni diffonde in Italia la conoscenza medico-scientifica sull'argomento.

IL PROBLEMA

Nella sezione E4, a pagina 25, gli autori del documento dapprima scrivono che c'è la necessità "di programmare diete che rispondano alle specifiche esigenze etiche, culturali, religiose di differenti gruppi", ma, poche righe dopo, "consigliano" ai gestori delle mense di non concedere menù differenti da quello di riferimento - cioè la dieta mediterranea - se non in caso di patologie accertate.

Consigliano infatti di: "nominare le tipologie di menu forniti solo con riferimento a patologie specifiche (dieta per celiachia, per intolleranza al lattosio, per diabete di tipo 2, ecc.)". Questo "consiglio" equivale a invitare le mense a non concedere un menù specifico per ragioni etiche, culturali, religiose.

Nel caso delle mense scolastiche, in particolare, questo significa:

  • costringere il bambino a consumare alimenti che per convinzione etica, culturale, o religiosa (condivisa dalla famiglia) non intende consumare, il che implica una grave violenza psicologica e mancato rispetto dei diritti basilari;

  • oppure, costringere i genitori a non utilizzare la mensa, il che implica una discriminazione sull'utilizzo di un servizio pubblico.

Domanda 1: Perché un ufficio del Ministero non tiene conto dei diritti costituzionali?

Il diritto a veder rispettare le proprie scelte, per tutti i cittadini, è sancito dagli articoli n. 32 e n. 3 della Costituzione (rispetto del diritto alla salute, rispetto del diritto alla non discriminazione) e dagli articoli 2 e 21 (rispetto delle le opinioni e scelte dei singoli). Le nuove linee guida non rispettano questi principi.

Domanda 2: Perché questo cambio di rotta del Ministero della Salute in merito al diritto al menù 100% vegetale nelle scuole per ragioni etiche, culturali o religiose?

Le vigenti "Linee di Indirizzo Nazionale per la Ristorazione Scolastica" approvate nel 2010 affermano: "Vanno assicurate anche adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali. Tali sostituzioni non richiedono certificazione medica, ma la semplice richiesta dei genitori."

Il 5 maggio 2016, il Ministero della Salute ha emesso una nota tesa a ribadire tale principio, in particolare riferito ai menù vegetariani e vegani. La nota stigmatizza le linee di indirizzo regionali obsolete che "impropriamente sconsigliano la scelta vegetariana e quella vegana".

Com'è possibile che ora il Ministero "cambi idea"? Non vi sono state certo novità sul piano costituzionale relative al rispetto dei diritti dei cittadini, né novità sul piano scientifico che costringano a consumare a forza tutti gli alimenti previsti dalla "dieta mediterranea".

Domanda 3: Perché sono state inserite affermazioni che sul piano medico e scientifico sono del tutto infondate ed evidenziano grave mancanza di competenze sul tema?

Contestiamo innanzitutto la dichiarazione errata: “Da notare che le motivazioni salutistiche o ambientali che portano ad adottare modelli diversi da quello mediterraneo spesso non sussistono” per la quale vengono citati solo due articoli non consistenti con la mole della letteratura disponibile, che invece sostiene i vantaggi sia ambientali che salutistici di modelli alimentari a base di cibi vegetali.

Questi modelli sono definiti erroneamente nel documento “diete di esclusione”, mentre non lo sono, perché includono un'amplissima varietà di alimenti, che spesso sono invece esclusi dalla dieta media onnivora. Non viene per contro presa in alcuna considerazione la possibilità di realizzare diete nutrizionalmente complete limitando o escludendo i cibi animali [2,3].

Ricordiamo a questo proposito la presa di posizione di 100 scienziati europei, che analizza in dettaglio i vari aspetti della nutrizione a base vegetale nel bambino e nella madre, proponendo informazioni aggiornate sulla sicurezza, completezza e salubrità delle diete a base vegetale in questi stadi del ciclo vitale [4]. Ancora più abbondante è la letteratura scientifica sui benefici salutistici per l’adulto [5-18]. La scelta di un menù a base vegetale ha quindi diritto di comparire come opzione in ogni menù offerto dalla ristorazione collettiva, come previsto dalle norme attualmente in vigore.

Ricordiamo inoltre che di recente l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), gruppo di esperti in seno all’ONU, si è espresso in ben 3 report [19-21] nei quali viene ribadita l’importanza di modificare le abitudini anche nella direzione di una dieta più sostenibile basata sul consumo di cibi vegetali. Convinzione ormai ampiamente espressa dai maggiori rappresentanti del mondo scientifico [22].

Domanda 4: Perché è stato permesso di inquinare queste linee guida con evidenti pregiudizi e non sono stati indicati eventuali i conflitti di interesse di coloro che hanno collaborato alla stesura del documento?

Appare evidente la volontà di rendere difficile la richiesta di un menù a base vegetale che rispetti le scelte individuali, legate a differenti motivazioni [23]. I pregiudizi contenuti alla base del documento sono evidenziati da:

  • la volontà di negare un dato di fatto ormai ampiamente dimostrato dagli studi degli ultimi 20 anni, quello dell'impatto ambientale degli alimenti di origine animale, molto maggiore di quello degli alimenti vegetali;

  • il chiamare "moda" qualsiasi scelta alimentare che si discosti da quella mediterranea: vorremmo ricordare agli autori di questo documento che già 2000 anni fa Plutarco sceglieva per ragioni etiche di non mangiare carne e spiegava nei suoi scritti con grande vigore le basi di questa scelta. E non era l'unico, tra gli antichi filosofi, a prendere questa posizione;

  • la volontà di ignorare l'ampia letteratura esistente sulla salubrità di una dieta 100% vegetale in tutte le fasi del ciclo vitale.

LA NOSTRA RICHIESTA

Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, facendosi portavoce di milioni di persone in Italia la cui alimentazione si basa sui cibi vegetali, richiede:

Al Ministero della Salute:

  • di eliminare tutta la sezione E4 a pagina 25;

  • intervenire in tutti gli altri punti in cui appaiano problemi analoghi di non rispetto delle scelte individuali e consigli ai gestori delle mense di concedere menù alternativi solo in caso di patologie;

  • di inserire una sezione che confermi in maniera inequivocabile l'attuale posizione del Ministero sul tema della scelta del menù per ragioni etiche, culturali (incluse le ragioni salutistiche) o religiose: per TUTTI questi tipi di menù la mensa deve accettare la richiesta della persona stessa, o dei genitori in caso di minore, senza bisogno di alcun certificato medico, dato che queste richieste non sono legate ad alcuna patologia;

  • di rendere noti eventuali conflitti di interesse di coloro che hanno collaborato alla stesura del documento, in particolare legami con l'industria zootecnica.

Al Ministero dell'Ambiente e al Ministero delle Politiche Agricole:

  • di non approvare queste linee guida finché tali cambiamenti non verranno apportati.

In attesa di riscontro si porgono distinti saluti.

Il Direttivo di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana – SSNV

Si allega una bibliografia essenziale:

1 La nuova proposta di linee guida (http://www.quotidianosanita.it/allegati/create_pdf.php?all=5559931.pdf)

2 Agnoli C, Baroni L, Bertini I, Ciappellano S, Fabbri A, Papa M, Pellegrini N, Sbarbati R, Scarino ML, Siani V, Sieri S. Position paper on vegetarian diets from the working group of the Italian Society of Human Nutrition. Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2017 Dec;27(12):1037-1052. doi: 10.1016/j.numecd.2017.10.020. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0939475317302600

3 Baroni L, Goggi S, Battino M. Planning Well-Balanced Vegetarian Diets In Infants, Children And Adolescents: The Vegplate Junior. J. Academy of Nutrition and Dietetics 2019, 119(7), 1067–1074. http://doi.org/10.1016/j.jand.2018.06.008.

4 Risos Lamprini, MD, Devillers Catherine, MD. Safety of vegetarian and vegan diets in pregnant and breastfeeding women, and in growing children. https://www.reponsearmb.com/?lang=en

5 Huang T, Yang B, Zheng J et al. Cardiovascular disease mortality and cancer incidence in vegetarians: a meta-analysis and systematic review. Ann.Nutr.Metab 2012;60:233-240.

6 Kwok CS, Umar S, Myint PK et al. Vegetarian diet, Seventh Day Adventists and risk of cardiovascular mortality: a systematic review and meta-analysis. Int.J.Cardiol. 2014;176:680-686.

7 Dinu M, Abbate R, Gensini GF et al. Vegetarian, vegan diets and multiple health outcomes: A systematic review with meta-analysis of observational studies. Crit Rev.Food.Sci Nutr. 2017;57:3640-3649.

8 Barnard ND, Levin SM, Yokoyama Y. A systematic review and meta-analysis of changes in body weight in clinical trials of vegetarian diets. J Acad.Nutr.Diet. 2015;115:954-969.

9 Huang RY, Huang CC, Hu FB et al. Vegetarian Diets and Weight Reduction: a Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials. J Gen.Intern.Med. 2016;31:109-116.

10 Yokoyama Y, Barnard ND, Levin SM et al. Vegetarian diets and glycemic control in diabetes: a systematic review and meta-analysis. Cardiovasc.Diagn.Ther. 2014;4:373-382.

11 Lee Y, Park K. Adherence to a Vegetarian Diet and Diabetes Risk: A Systematic Review and Meta-Analysis of Observational Studies. Nutrients 2017;9.

12 Yokoyama Y, Nishimura K, Barnard ND et al. Vegetarian diets and blood pressure: a meta-analysis. JAMA Intern.Med. 2014;174:577-587.

13 Wang F, Zheng J, Yang B et al. Effects of Vegetarian Diets on Blood Lipids: A Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials. J Am Heart Assoc. 2015;4:e002408.

14 Yokoyama Y, Levin SM, Barnard ND. Association between plant-based diets and plasma lipids: a systematic review and meta-analysis. Nutr.Rev. 2017;75:683-698.

15 Benatar JR, Stewart RAH. Cardiometabolic risk factors in vegans; A meta-analysis of observational studies. PLoS One 2018;13:e0209086.

16 Aune D, Keum N, Giovannucci E et al. Dietary intake and blood concentrations of antioxidants and the risk of cardiovascular disease, total cancer, and all-cause mortality: a systematic review and dose-response meta-analysis of prospective studies. Am J Clin.Nutr. 2018;108:1069-1091.

17 Haghighatdoost F, Bellissimo N, Totosy de Zepetnek JO et al. Association of vegetarian diet with inflammatory biomarkers: a systematic review and meta-analysis of observational studies. Public Health Nutr. 2017;20:2713-2721.

18 Craddock JC, Neale EP, Peoples GE et al. Vegetarian-Based Dietary Patterns and their Relation with Inflammatory and Immune Biomarkers: A Systematic Review and Meta-Analysis. Adv.Nutr. 2019

19 IPCC 2018. Global warming of 1.5 °C, https://www.ipcc.ch/sr15/

20 IPCC 2019. Clinate change and land, https://www.ipcc.ch/srccl/

21 IPCC 2019. Ocean and Cryosphere, https://www.ipcc.ch/srocc/

22 "Una dieta vegana è probabilmente la singola azione più efficace per ridurre il proprio impatto sul pianeta, non solo per l'emissione di gas serra, ma anche per contrastare l'acidificazione, l'eutrofizzazione, l'utilizzo di terreni e di acqua. Si ottiene molto di più cambiando dieta che non diminuendo il numero di viaggi in aereo o comprando un'auto elettrica". J. Poore, T. Nemecek, Reducing food’s environmental impacts through producers and consumers. Science, 1 giugno 2018 (Vol. 360, Issue 6392, pp. 987-992, DOI: 10.1126/science.aaq0216).

23 “Le persone scelgono di adottare un'alimentazione di tipo vegetariano per molte ragioni, come il rispetto degli animali, il desiderio di proteggere l'ambiente, o perché desiderano ridurre il rischio di sviluppare o patologie croniche o per la loro gestione non farmacologica”. Da Melina V, Craig W, Levin S3. Position of the Academy of Nutrition and Dietetics: Vegetarian Diets. J Acad Nutr Diet. 2016 Dec;116(12):1970-1980. doi: 10.1016/j.jand.2016.09.025.